"No ad un altro cubo di cemento, sì alle ristrutturazioni a Monterosso. Il Comitato Salute Pubblica sostiene nonsia necessario "spendere una somma ingente per costruire una nuova palazzina: Perché non usare la stessa somma per rimettere a norma alcune delle magnifiche palazzine di Monterosso che, se non rinnovate e riutilizzate, verranno chiuse e perse. Si tratta di una superficie 5700 metri. Le palazzine di Monterosso sono un patrimonio della città che va salvaguardato, insieme alla salute dei cittadini". Il Comitato interviene dopo aver preso parte all’incontro dei capigruppo comunali con i vertici dell’Asl per il destino del Monoblocco.
Dopo aver appreso come l’Azienda ritenga di procedere con i progetti esecutivi per la costruzione della palazzina nel piazzale del parcheggio lato Massa, e del successivo ripristino del Monoblocco quando sarà del tutto svuotato di attività. il Comitato sottolinea che "la volontà dell’Asl è di chiudere il monoblocco. Nella comunicazione dei Vigili del fuoco si dice che si può ottemperare ai lavori senza chiudere l’attività". Il Comitato poi fa notare che il dottor Andrea Mambrini ha fatto presente che tutta l’equipe di oncologia e gran parte dei pazienti, non vogliono andare nella sede dell’ex pronto soccorso. Inoltre alcuni farmaci chemioterapici hanno bisogno di una rianimazione. Tutto questo fa sì che dai tecnici parta l’indicazione che per le chemioterapie lo spazio adatto sia al Noa. Ricordiamo che il Monoblocco serve anche i pazienti oncologici dei paesi a monte e della Lunigiana che hanno già problemi di trasporto. Questi cittadini saranno ulteriormente penalizzati dal trasferimento a Massa. Dopo aver partecipato allo scambio di opinioni, dove abbiamo riaffermato che nessun servizio deve essere portato via dalla città, il Comitato Salute Pubblica ha chiesto alla sindaca se non fosse meglio restaurare le palazzine storiche di Monterosso (come fatto da altre realtà sanitarie) piuttosto che costruire un nuovo “cubo di cemento”. Sembra che all’Asl ci si muova solo quando si possono fare nuove costruzioni mentre i più che validi edifici storici sono trascurati fino al degrado.
A conclusione dell’incontro tutti i consiglieri hanno chiesto una relazione scritta e un cronoprogramma su quello che avverrà nei prossimi mesi ai servizi sanitari della città. Alcuni consiglieri hanno anche proposto che al prossimo consiglio comunale venga invitato l’assessore regionale alla Salute, cosa chde certo non ci rassicura, dal momento che la Regione ha sempre dimostrato di avere a cuore più che i pazienti, l’edilizia sanitaria ma se si tratta di nuove cementificazioni". Da qui la richiesta di tener conto dell’ex centro trasfusionale per risparmiare la spesa dei prefabbricati".