REDAZIONE MASSA CARRARA

Aulla e Greccio uniti dal presepe Tra natività viventi e meccaniche

Lettera del Comune in provincia di Rieti alla parrocchia di Pallerone "Legami tra mondi lontani"

Aulla e Greccio, uniti nel segno del presepe. Lo stupore e la meraviglia di fronte al Dio che si fa bambino è l’esperienza che unisce ogni persona che si sofferma a guardare una semplice mangiatoia con un tenero e indifeso infante, scaldato da un po’ di paglia e dalla presenza di due animali, il bue e l’asino. Non importa quindi chi, dove e come siamo, non importa il come e il dove del presepe, importa solo il rapporto con Gesù Bambino, quel rapporto che da 800 anni il paese di Greccio racconta e annuncia al mondo, a partire dall’opera di San Francesco quando nella notte di Natale del 1223 dette inizio a questa mirabile esperienza. Dal Comune di Greccio è arrivata una affettuosa lettera alla parrocchia di Pallerone, che da anni porta avanti la tradizione del presepe meccanico. "Si tratta di un vissuto che travalica le coscienze e che diventa segno di qualcosa che va oltre la realtà sensibile - si legge nella lettera -, che misteriosamente affascina la fede e provoca la ragione, e che quindi lega culture diverse, mondi lontani e vicini, come sono quelli di Greccio, in provincia di Rieti nel Lazio, e di Pallerone, frazione del comune di Aulla.

Si tratta di due modi diversi di rappresentare il segno dei segni, uno vivente, l’altro meccanico, visto che dal 1935 la chiesa di Pallarone, dedicata a San Tommaso Beckett, custodisce il presepe meccanico forse più antico d’Italia. I due comuni, Greccio e Aulla, iniziano così un cammino da percorrere insieme per vivere e condividere la gioia che emerge da una singolare modalità che ci parla della Natività, quella vivente, semplice e umile, tanto da meritare il titolo di ‘Betlemme francescana, e l’altra, inanimata e meccanica, ugualmente capace di trasmettere il valore della creatività e dell’ingegno umano, doni di Dio, come anche la passione e l’amore verso l’Onnipotente".