ANGELA FRUZZETTI
Cronaca

"Ora un Piano urbano dell’arte". L’appello alle istituzioni dell’Associazione artisti apuani

"Manca in città un museo civico, una pinacoteca, un auditorium o una sala polifunzionale Un luogo dove si possa entrare in contatto diretto con le opere e parlare con gli autori"

L'appello dell'associazione

L'appello dell'associazione

Massa, 29 maggio 2024 – Un Piano urbano dell’arte, un piano nel quale sia assicurato a tutti il diritto alla piena fruizione visuale della bellezza che l’arte porta sempre con sé. Ma anche la realizzazione di una mostra permanente degli artisti massesi di ieri e di oggi. In sintesi è ciò che chiede l’Associazione Artisti Apuani, che oggi riunisce oltre 80 artisti del territorio, alle massime autorità: Regione, Provincia e Comune. Perché la nostra città "non dispone di spazi espositivi stabili, adeguati alla presenza di tanti eccellenti artisti meritevoli di essere apprezzati da un vasto pubblico e conosciuti dai loro stessi concittadini – ricorda l’associazione –. Una città che può vantare tanta eccellenza artistica, non possiede un museo civico, una pinacoteca, una stabile galleria d’arte civica, un auditorium o una sala polifunzionale dove sia possibile fare arte e cultura, un luogo nel quale si possa entrare in contatto diretto con le opere e parlare con i loro autori".

L’associazione – tra i firmatari della richiesta ci sono Claudio Palandrani, Alessandro Giorgi, Valente Cancogni, Augusto Marchetti e Serena Pruno – ricorda l’evento che si tenne dall’8 al 28 dicembre del 2018, quando nelle sale del Palazzo Ducale andò in scena un’importante mostra che proponeva al vasto pubblico le opere di pittura, scultura e fotografia degli artisti massesi di ieri e di oggi, dal 1940 al 2018. Un’iniziativa promossa da Alessandro Giorgi che ebbe grande successo. "Erano quasi ottant’anni di produzione artistica della nostra città che veniva presentata ai numerosissimi visitatori. Tanto gli organizzatori che gli artisti avrebbero desiderato che l’esperienza non si esaurisse con il successo di quella manifestazione ma proseguisse nella costituzione stabile di uno ’spazio cittadino’ nel quale, a testimonianza della cultura visiva apuana, siano raccolte in modo permanente le opere di pittura, scultura, fotografia e di tutte le attività e forme prodotte dagli artisti che - nella nostra terra - hanno vissuto e operato in passato e di quelli che vi sono tuttora attivi. Finora una speranza vana".

Insomma , a distanza di sei anni, l’associazione Artisti Apuani, che riunisce circa 80 artisti del territorio, torna alla carica e si fa nuovamente interprete di questa esigenza. "La città ha bisogno di un vero e proprio Piano urbano dell’arte – affermano gli artisti –. Vogliamo vedere una città piena d’arte di qualità, nei suoi spazi pubblici ma anche in luoghi che siano finalmente deputati stabilmente alla fruizione artistica visuale". E un amarcord degli anni Sessanta-Settanta con la Galleria d’Arte ’Città di Massa’ dimostra che il terreno è fertile ma che da allora "gli spazi per l’arte si sono sempre più ristretti fino a scomparire. Non sono certo le manifestazioni estive a Villa Cuturi – estemporanee e spesso concomitanti con cento altre manifestazioni confliggenti - che possono qualificare la presenza artistica nella città di Massa". Il fatto che la città abbia bisogno di tornare a parlare col linguaggio dell’arte ne sono convinti non solo gli ottanta artisti dell’associazione ma anche moltissimi cittadini. "Chi ha la responsabilità del governo della città dia risposte concrete al bisogno di uno spazio espositivo permanente, capace di costruire donne e uomini liberi e consapevoli".

Ma quali sono le proposte? "Intanto va detto che gli stessi spazi urbani pubblici della città (come certe piazze e strade) appaiono spesso ’occupati’ da opere che sono chiaramente collocate al di fuori di ogni organica visione complessiva lasciando spazio alla casualità, all’improvvisazione e finanche al pressapochismo e al favoritismo, che inevitabilmente emerge quando manchi la necessaria visione d’insieme e l’altrettanto necessaria selezione delle opere effettuata in un quadro di sistemazione artistica debitamente pianificato e gestito con le indispensabili competenze da un’apposita Commissione di esperti qualificati. E poi contenitori permanenti di arte visuale potrebbero diventare i locali del palazzo del Genio Civile, dell’Arpat o della Questura. Concludendo, gli artisti rivendicano un ruolo attivo in questo processo di riappropriazione culturale, estetica, anche spirituale, della città nella quale hanno vissuto, vivono e operano".

L’associazione Artisti Apuani sarebbe lieta di "poter attivamente partecipare alla realizzazione del progetto proposto ed assicura, fin d’ora, la disponibilità dei propri associati a prestare la propria piena e fattiva collaborazione. La nostra associazione, per meglio adempiere ai suoi scopi, potrà altresì arricchirsi di soci collezionisti, critici, industriali dei diversi ambiti tecnologici tradizionali e innovativi, così come intende incoraggiare la costituzione di una rete con altre associazioni del territorio che operino nell’ambito della promozione della conoscenza e della ricerca artistica".