Arrivato dall’Albania su una zattera "Perché qui? Io sono stato loro..."

Il racconto di Valentin Cobo, scappato dalla guerra nei primi anni ’90

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A dare il benvenuto ai profughi della Ocean Viking ieri c’era anche Valentin Cobo, uno che sa bene cosa vuol dire scappare da una guerra e affrontare il mare aperto con un mezzo di fortuna. Valentin è arrivato in Italia a bordo di una zattera nei primi anni Novanta. Lui e altre dieci persone hanno costruito una zattera per scappare dalla guerra del Kossovo: un esodo che ha visto sbarcare in Italia moltissimi profughi. Adesso Valentin abita ad Avenza e fa il camionista, ma come racconta "quelle giornate in mare a bordo di una zattera costruita con le nostre mani le rivivo ogni giorno della mia vita".

A salvare lui e i suoi compagni nelle vicinanze di Brindisi era stata la Guardia Costiera. La zattera l’avevano costruita in gran segreto su una spiaggia di Valona utilizzando materiali di fortuna, ma con una tecnica infallibile che prevedeva di colare cemento tra le assi di legno malandate. A differenza di altri migranti la zattera che trasportava Valentin non ha avuto problemi a raggiungere le acque internazionali, e solo perché uno dei dieci che era a bordo era riuscito a trovare una bussola. "Durante il nostro viaggio verso la salvezza – racconta ancora Valentin Cobo – abbiamo visto centinaia di zattere come la nostra che navigavano senza sapere dove andare. Sulla zattera c’erano dei bidoni di latta che servivano a stabilizzare l’imbarcazione, ma non tutti avevano fatto una zattera come la nostra. Per fortuna era caldo e il mare era calmo, anche se nel canale di Otranto abbiamo avuto paura di non farcela. Poi la Guardia Costiera ci ha trovati e ci ha fatto salire a bordo. Hanno legato la nostra zattera con una corda e ci hanno portato in Italia. In mezzo al mare abbiamo visto centinaia di albanesi che come noi stavano scappando per venire in Italia. Perché sono arrivato ad Avenza? Perché mio fratello, che avevamo fatto partire con una nave prima che la situazione degenerasse era venuto a vivere proprio ad Avenza. È stata un’esperienza che non dimenticherò mai, tutto quel remare cercando la speranza della salvezza, che alla fine è arrivata".

Alessandra Poggi