Arpat, altolà al porto. Scontro sul dragaggio e il ripascimento: "Tanti aspetti da valutare"

Non basta all’Agenzia la risposta nelle integrazioni dell’Autorità portuale "Non è suffragata da elementi oggettivi su possibili interferenze e impatti".

Arpat, altolà al porto. Scontro sul dragaggio e il ripascimento: "Tanti aspetti da valutare"

Arpat, altolà al porto. Scontro sul dragaggio e il ripascimento: "Tanti aspetti da valutare"

E’ ormai quasi uno ‘scontro’ tecnico a due fra Autorità Portuale del Mar Ligure Orientale e Arpat con l’Agenzia regionale che non molla di un centimetro: la causa del contendere è il progetto di dragaggio dei fondali del porto di Carrara, che prevede un utilizzo dei sedimenti per il ripascimento della spiaggia sommersa fra Ricortola e Brugiano, per circa 150mila metri cubi, e immersione in mare oltre le 3 miglia nautiche delle sabbia non idonea. Nel mirino, in particolare, la possibile interferenza o sovrapposizione con altre proposte progettuali. Certo non poteva bastare ad Arpat la risposta dell’Autorità Portuale che si era limitata a scrivere nelle integrazioni ‘sentito il proprio progettista’.

Arpat ci va giù duro "Le dichiarazioni del proponente non sono suffragate da elementi oggettivi che avvalorano tali affermazioni, mentre in questa fase risulta necessario valutare tutti gli aspetti di possibile interferenza e possibili impatti significativi. Si fa presente che, nel frattempo, un altro progetto relativo alla Movimentazione dei sedimenti alla foce del Carrione (Ambito 1) è in fase di autorizzazione e che tale progetto, come già descritto nel titolo, prevede la movimentazione di sedimenti in un’area prospiciente quella del Porto di Carrara e dunque risulta più che mai opportuno valutare gli aspetti di possibile interferenza ed eventualmente calendarizzare opportunamente gli interventi". Quindi l’Agenzia chiede ulteriori chiarimenti all’Autorità Portuale: "In assenza di una conferma da parte degli altri proponenti (Comune di Massa, in primis), che, ad oggi, non ci risulta acquisita, circa l’assenza di controindicazioni tra i diversi progetti, si riconferma la necessità che venga fatta una attenta e puntuale valutazione di tutti gli aspetti di possibile interferenza, a cominciare da quanto già evidenziato nel precedente contributo". Poi ancor più nel dettaglio va il settore mare di Arpat che conferma "le perplessità circa la scelta di considerare separatamente l’intervento di dragaggio (e ripascimento su spiaggia sommersa) da un lato e l’immersione in mare oltre le 3 miglia nautiche, dall’altro, destinando quest’ultimo ad una valutazione successiva, così come quelle sulla reale efficacia in termini di lotta all’erosione costiera del prospettato ripascimento su spiaggia sommersa, anche per possibili controindicazioni rispetto ad altri interventi (vedi Masterplan del Comune di Massa)".

Il settore mare continua ad avere dubbi anche sulla corretta classificazione dei sedimenti dragati, sottolineando anche che in entrambi i casi " le argomentazioni fornite dal proponente, così come la nota tecnica di Ispra non aggiungono alcun elemento rilevante dal punto di vista tecnico e scientifico. Inoltre, Ispra conferma che ‘i valori di fondo determinati su campioni prelevati al largo’ non possono essere ritenuti ‘appropriati’ per valutare le attività di ripascimento, come inizialmente ipotizzato dal proponente" e ritiene quindi "necessario il completamento della procedura in corso e la conseguente emanazione di un provvedimento della Regione che chiarisca definitivamente i valori da inserire nella caratterizzazione dei sedimenti marini".

Francesco Scolaro