Giovane massese muore nel disastro aereo in Indonesia: "Addio splendido Andrea"

Lutto nel mondo del ciclismo: Andrea Manfredi, ventiseienne aveva corso tra i professionisti, poi era diventato imprenditore di successo

Anrea Manfredi e, nella foto grande, i soccorsi per recuperare i resti dell'aereo

Anrea Manfredi e, nella foto grande, i soccorsi per recuperare i resti dell'aereo

Massa, 29 ottobre 2018 - Di lui rimangono le foto da Giacarta, scattate prima di partire: foto che ora sono su Facebook. Ma Andrea Manfredi, 26 anni di Massa, non c'è più. E' morto nel disastro aereo accaduto in Indonesia. Un volo con 189 persone a bordo è precipitato in mare.

Per i passeggeri e i membri dell'equipaggio non c'è stato scampo. La notizia viene data ai familiari del ragazzo dai carabinieri e dalla Farnesina, che aveva in mano la lista dei passeggeri. Tra cui c'era appunto il giovane Andrea. Una vita già piena di soddisfazioni, tra la sua professione di sportivo poi abbandonata per diventare imprenditore di successo. Aveva creato la Sportek, che produce computer per bicicletta, di quelli che si posizionano sul manubrio.

Un dolore senza fine per i genitori e la sorella gemella Linda. Andrea era a bordo del Boeing 737 Max 8, diretto a Pangkal Pinang, sull'isola di Bangka, precipitato a mezzanotte e mezzo (ora italiana), 13 minuti dopo il decollo, nella notte tra domenica e lunedì. 

Era in Indonesia un pò per lavoro e un pò per passione: le sue vacanze erano sempre all'insegna del turismo sportivo, si portava dietro la bicicletta, come aveva fatto anche a Giacarta, e si dedicava a tour ciclistici, con gruppi organizzati. Era partito dall'aeroporto di Pisa il 17 ottobre: prima tappa Hong Kong; il 24 ottobre era salito su un aereo per l'Indonesia e il 26 ottobre aveva già «postato» una foto accanto a un monumento di Giacarta, in tenuta da ciclista.

Viveva a Marina di Massa, con i genitori, avrebbe compiuto 27 anni a febbraio prossimo. L'ultimo post pubblicato da lei, quasi profeticamente recita: «Siamo nati per fare qualcosa di più che andare al lavoro, pagare bollette e morire». La famiglia si è chiusa nel dolore ma sono tantissimi i messaggi inviati sulla pagina Facebook del giovane, già trasformata in memoriale.

Tutto il mondo del ciclismo si stringe intorno alla famiglia. Tra gli altri, anche il campionissimo Vincenzo Nibali: "Davanti a questa tragedia resto senza parole". Una vita che se ne va in maniera atroce.