
Alluvione di Aulla, la sentenza attesa a metà mese
La posizione dell’ex primo cittadino Roberto Simoncini nell’arringa difensiva prima della sentenza che arriverà, probabilmente, il 18 aprile. Il processo riguarda l’alluvione di Aulla che avvenne 13 anni fa. Siamo alle battute finali e si stanno concludendo le arringhe difensive dei legali dei 10 imputati. A giudizio davanti alla giudice Valentina Prudente ci sono Giovanni Chiodetti, l’ex assessore comunale alla Protezione civile, oltre che l’ex dirigenti del Comune di Aulla Mauro Marcelli e l’ex primo cittadino della città lunigianese Roberto Simoncini, l’ex primo cittadino di Aulla, Lucio Barani, i tecnici e dirigenti della Provincia Giovanni Menna, Gianluca Barbieri e Stefano Michela, l’ex vicesindaco Gildo Bertoncini, gli ex dirigenti comunali Franco Testa, Giuseppe Lazzerini e Ivano Pepe.
Nell’indagine la Procura ha puntato il dito sul piano di protezione civile del Comune, il funzionamento della cassa di espansione di Chiesaccia e la costruzione di nuove case all’interno dell’alveo del fiume. Una tragedia che lasciò dietro di sé due vittime: Claudio Pozzi, 60 anni, annegato nel suo garage, ed Enrica Pavoletti 78 anni, trascinata via con la sua auto dalla piena del fiume Magra. La sera del 25 ottobre il Comune venne colpito da una devastante alluvione: 300 persone furono sfollate.