
Alluvione di Aulla La difesa attacca "Barani innocente, il Pm sbaglia"
di Andrea Luparia
Avvocati protagonisti ieri mattine in Tribunale a Massa nel processo per l’alluvione di Aulla che costò due vite umane e svariati milioni di danni. Siamo alle battute finali di un processo che dovrebbe stabilire se ci sono dei colpevoli per quella tragedia ma intanto sono passati quasi 12 anni e non c’è ancora una sentenza. Tanto che l’avvocato Gianpaolo Carabelli, difensore, insieme ad Andrea Corradino, di Lucio Barani (l’ex sindaco di Aulla era presente in aula a pochi metri dal collega Simoncini), ha detto esplicitamente che la prescrizione è alle porte "ma noi vogliamo l’assoluzione". E a proposito di tempi, il 31 parleranno gli avvocati di Pepe, Lazzerini e Bertoncini, il 7 aprile i difensori di Simoncini e Marcelli, l’11 aprile quelli di Michela, Menna e Barbieri. Poi il 18 aprile ci sarà la controreplica del Pubblico ministero. A quel punto il giudice leggerà la sentenza? Non è detto. Se il Pm parlerà poco, forse gli avvocati difensori (che hanno comunque diritto a parlare per ultimi) potrebbero fare interventi rapidissimi oppure decidere di tacere, magari non tutti ma qualcuno di sicuro. Ma se il Pm parlerà molto (la sua prima requisitoria è durata alcune ore) allora anche gli avvocati parleranno. E non poco. E quindi la sentenza slitterà.Senza dimenticare che anche i rappresentati delle parti civili potrebbero, legittimamente, dire la loro. Si vedrà. Tornando a ieri mattina, sia Carabelli che Corradino hanno passato in rassegna alcuni argomenti come l’eccezionalità di quella piena del fiume Magra, evento assolutamente non prevedibile. Poi hanno puntato il dito verso la diga in Comune di Mulazzo, polemizzando con la Procura, e hanno anche fatto alcuni calcoli:
"Le due persone morte sono state investite dall’onda uno in un palazzo e l’altra mentre era in un parcheggio ma sia il palazzo che il parcheggio erano stati realizzati molti anni prima dell’arrivo di Barani in Comune ad Aulla - ha detto Carabelli- . Anche l’argine scavalcato dalla piena era stato realizzato negli anni Cinquanta dal Genio Civile. E comunque c’era, non è vero che non c’era, come sostiene l’accusa". Poi Carabelli ha fatto una considerazione, come dire, filosofica: "Dire che l’argine non c’era perchè è stato scavalcato è come dire che lo struzzo non è un volatile perchè non vola e quindi non esiste...". Infine i due difensori hanno ricordato che la pianificazione territoriale viene votata e approvata dal consiglio comunale e molte scelte sono di competenza del funzionario, non del sindaco.