Alla scoperta della religiosità e dei culti locali

Scrigni di tesori dedicati alla spiritualità come il museo diocesano di Pontremoli.

Alla scoperta della religiosità e dei culti locali

Alla scoperta della religiosità e dei culti locali

Focus sulla religiosità con la riscoperta di opere d’arte che si legano al culto e alla spiritualità locali, il tutto visitando il Museo diocesano di Pontremoli. Sullo sfondo la grande avventura del cristianesimo nel territorio lunigianese attraversato dalla Via Francigena. Un percorso che nel Medioevo collegava direttamente la Spagna, l’Inghilterra, la Francia e l’Italia. "La più antica testimonianza del cristianesimo locale è la lapide di Leodegar (forse un missionario di stirpe longobarda morto nel 753 d.C.) nella chiesa di San Giorgio a Filattiera – spiega lo storico Paolo Lapi – l’iscrizione ci dice che mise a repentaglio la propria vita per rompere gli idoli pagani rappresentati dai menhir, sculture di pietra che vennero riutilizzate nella costruzione delle chiese". E la stele di Sorano III ne rappresenta un segno importante. Una statua spezzata intenzionalmente in più frammenti. La sovrapposizione di culti viene rappresentata all’interno del museo attraverso pannelli e un plastico che riproduce i siti delle chiese e delle cappelle nell’antica diocesi di Luni. C’è spazio anche per ricordare con una copia l’antico labirinto, uno dei due reperti dell’ antica chiesa di San Pietro “de conflentu“, costruita nell’Ottavo secolo per volontà del re longobardo Liutprando alle dipendente dall’abazia benedettina di Brugnato.