Al lavoro per il 'Testarolo Pride'

Il prossimo fine settimana a Pontremoli in 9 locali si potrà gustare questa specialità

Una cuoca mostra un testarolo decisamente «made in Pontremoli» (foto d’archivio)

Una cuoca mostra un testarolo decisamente «made in Pontremoli» (foto d’archivio)

Massa, primo maggio 2019 - Palati fini in allerta: arriva nel prossimo weekend il «Testarolo Pride», in edizione primaverile, organizzato dal Comune di Pontremoli per diffondere un prodotto che marchia il territorio d’origine e fa anche risplendere tutta la galassia delle ghiottonerie gastronomiche locali. Sono nove i locali che aderiscono all’evento e che proporranno menù originali a base di testaroli, a pranzo o cena e a prezzi fissi.

Ecco le location: Ristorante «L’Oca bianca« (Via Cavour), «Osteria della Luna« ( Via Cocchi) Bar Ristorante «La Cortina di Cacciaguerra« (Piazza della Repubblica) «Osteria San Francesco e il lupo« (Piazza San Francesco), Ristorante «Cà del Moro« (Casa Corvi), «Il Menhir« (Via IV Novembre) «Country Club« (Via Veterani dello Sport), «Caveau del Teatro« (Piazzetta Santa Cristina) e «Osteria Bussè 1930 (Piazza Duomo). Si parlerà di grano e di quella pastella di farina, acqua e sale che al termine della cottura si trasforma in un disco compatto e poroso da tagliare a piccole losanghe e da tuffare nell’acqua all’ebollizione per un paio di minuti. Una volta scolati, i testaroli si stendono in un piatto e si condiscono con pesto o anche solo con olio e formaggio parmigiano. La tradizione di questa pastella cotta, il cui ciclo di produzione un tempo avveniva totalmente entro le mura di casa, dalla trebbiatura alla molitura con piccole macine manuali che consentivano di non pagare la tassa, è stata salvaguardata nelle case pontremolesi e nella campagna, tempio della cucina locale.

Ma attenzione il «Testarolo Pride« non è ortodosso: gli chef sono intenzionati a sbalordire il gusto con ricette fuori ordinanza. Ricette della tradizione o rivisitate, per rendere il noto prodotto pontremolese ancora più speciale del solito, donandogli dettagli di originalità e sapori che solo durante questo evento sarà possibile gustare. Interessanti gli abbinamenti con olio e formaggio, che chiamano in campo le potenzialità gastronomiche straordinarie del territorio.Curiosi saranno i raffronti tra testaroli preparati con farine diverse: quelle autoctone conferiscono un sapore particolare ai testaroli, in particolare un’antica farina coltivata a Zeri denominata «Ventitré». Tanto per fare un esempio nella prima edizione il testarolo è stato accoppiato «al profumo di mare«, poi spek e gorgonzola, all’audace alchermes, ai porcini, persino a una mousse di ricotta e miele, al crudo di Parma.