LAURA SACCHETTI
Cronaca

"Aiuto! Qui stiamo affondando". Il litorale continua a sgretolarsi e si annunciano altre mareggiate

Devastati gli stabilimenti dalla Partaccia fino a Poveromo: spiaggia sparita e gravi danni strutturali. Rischia di sparire il Bagno Marchini: crollate terrazze e cabine. Appello dei Balneari: "Subito un confronto".

"Aiuto! Qui stiamo affondando". Il litorale continua a sgretolarsi e si annunciano altre mareggiate

"Se continua così forse non rimarrà più nulla: i danni strutturali sono gravi. Il mare sta scavando sotto la casa da ogni lato. Siamo molto preoccupati per la prossima mareggiata". E’ lo sfogo di Angela Trespidi del bagno Marchini, lo storico stabilimento balneare di Marina di Massa di fronte all’ex colonia Motta, che probabilmente non resisterà alla prossima mareggiata. "Sta crollando tutto a pezzi – prosegue Angela Trespidi facendo la conta dei danni –, i sacrifici di una vita stanno affondando in mare. Sono crollate le due terrazze, il corridoio è completamente distrutto, le due cabine in cemento, sostenute solo da due blocchi che abbiamo messo noi, sono crollate, il tetto appena sistemato si è alzato, 5 cabine a ponente sono crollate e nonostante i geoblocchi sta franando la struttura tra la veranda e la sala da pranzo. Una porta a vetri è divelta e la struttura antisismica della veranda sta cedendo. Il mare arriva da ogni parte in cucina e nel bar ma soprattutto sta erodendo sotto la struttura. Il bagno Marchini sta galleggiando. Perchè la costa massese e in generale il nostro territorio non è stato inserito tra quelli in stato di emergenza nazionale? Hanno visto cosa è successo?".

La furia del mare non ha fatto sconti a nessuno e dalla Partaccia a Poveromo tutto il litorale si sta velocemente sgretolando. Che fine faranno le spiagge massesi se gli enti preposti non interverranno con urgenza? "Chiediamo il prima possibile un tavolo istituzionale" dice dice Itala Tenerani, presidente del Consorzio Balneari Massa. "La costa è devastata da ponente a levante – spiega la presidente – ed è urgente la necessità di trovare soluzioni tempestive per proteggere quel poco che è rimasto. Chiediamo che la costa massese venga inserita tra le priorità regionali, in difesa del territorio e dell’economia turistica. E’ prevista un’altra mareggiata: speriamo non sia della stessa intensità dell’ultima altrimenti in molti tratti crollerà tutto".

Il bilancio dei danni effettivi si potrà fare a mare calmo ma già oggi la gravità della situazione è chiara. "Dalla Partaccia a Poveromo – prosegue Itala Tenerani – il disastro è evidente. Non sappiamo quanta sabbia sia rimasta, ma sappiamo che la maggior parte delle strutture ha avuto danni importanti. Il bagno Croce Rossa, don Gnocchi e bagno Marchini sono quelli emblematici della situazione. A Marina di Massa il mare nella maggior parte dei casi è entrato nelle strutture danneggiando le attrezzature. Lo scenario a Ronchi è devastante: tutti gli stabilimenti sono stati invasi dall’acqua che è arrivata al di là del lungomare. L’erosione galoppa sempre più verso sud: dove non ci sono barriere di protezione il mare entra e porta via la rena. Stavolta però anche a Poveromo è arrivato nei parcheggi degli stabilimenti. E’ necessario intervenire subito per tutelare la costa e l’intero sistema economico turistico che rappresenta una fetta importante dell’indotto del territorio".

"In queste ore stiamo lavorando per affrontare l’emergenza – dichiara il sindaco di Massa Francesco Persiani –. Ci siamo attrezzati per mettere in sicurezza abitazioni, imprese e viabilità sul litorale. Invito tutti ad essere prudenti e non esporsi ai rischi. Passata l’emergenza l’amministrazione sarà interlocutore con la Regione per la difesa e la tutela della costa. Penso che la situazione sia ormai chiara a tutti gli enti e credo che da parte di tutti ci sia massima disponibilità a trovare soluzioni e mettere in campo risorse e progetti a difesa del litorale, con lavori di manutenzione e di completamento di progetti in corso d’opera. E’ anche evidente che si dovrà cambiare registro in termini di tempistiche dei lavori, vista la frequenza e l’intensità di questi fenomeni meteorologici che una volta erano calamità eccezionali".