
Una fiaccolata anti Gaia
Carrara, 10 luglio 2016 - Dal rubinetto, invece che dell'acqua limpida esce una sostanza con colore giallastro. E scoppia la polemica a Bonascola. Sono stati in molti ieri a segnalare questo problema: dal rubinetto, invece che uscire dell’acqua potabile e utilizzabile quindi per i normali lavori domestici, a Bonascola è uscita per buona parte della giornata dell’acqua gialalstra, inutilizzabile. Testimonia questo disagio il carrarino Lucio Gigli, che lamenta il fatto di non aver potuto utilizzare l’acqua che viene fatta pagare da Gaia in bolletta. Armato di cellulare ha scattato anche una foto per rendere ancora più comprensibile il disagio che ha vissuto Bonascola. «Questo è l’ottimo servizio che oggi Gaia offriva alla comunità di Bonascola. Mi rivolgo – racconta Gigli – al consiglio di amministrazione, fresco di nomina, e al giovane presidente 29enne appena arrivato, Vincenzo Colle, per informarlo, visto che è nuovo, che non è la prima volta che questo accade. Oggi, (ieri, ndr) al rientro dal lavoro, avrei dovuto fare una doccia, bere e mangiare con questi liquami. Sì perché di questo si tratta, un liquido giallognolo poco invitante, che usciva dai rubinetti».
Gigli prosegue con il suo racconto: «Lei, presidente, che cosa avrebbe fatto? È vero voi con i vostri compensi potete permettervi il bagno nel latte di mula – prosegue ironicamente Gigli –, ma noi presidente no, noi possiamo permetterci al massimo il servizio che ci offrite e se possibile vorremmo usufruirne in pieno». Nonostante il disagio Gigli prova a sdrammatizzare ed a trovare una soluzione: «È vero avrei potuto approfittare della stagione estiva per fare un bagno al mare, ma al mio mare, come dice la mia nipotina alle amichette del bagno contiguo, c’è il divieto di balneazione. Difficile spiegarlo a una bambina, ma almeno a casa dateci la bandiera blu anche a noi». Il problema è stato riscontrato anche nelle zone vicine a Bonascola, ma non con la stessa intensità della zona di territorio carrarino da dove è partita la protesta.