
L’ex direttore generale del Piacenza, Marco Scianò: ha affermato che Lucca è una grande piazza e una città affascinante. che merita di avere una grande squadra
Soltanto dopo la data del 6 giugno, giorno ultimo per l’iscrizione al campionato di Lega "Pro" e dopo che nessuno avrà presentato le garanzie economiche richieste, la Lucchese 1905 sarà sbattuta fuori dal calcio professionistico. E, dal momento che è cambiata la norma, l’eventuale ripartenza non sarebbe più in serie "D", come è già accaduto nel recente passato, ma, addirittura, dall’Eccellenza.
In questo caso non sarebbe la prima volta che la Pantera, sotto un altro nome, perché quello di Lucchese 1905 non esisterà più, ricomincerebbe dall’Eccellenza. Era accaduto nell’estate del 2011, dopo che il tribunale aveva dichiarato l’ennesimo fallimento del club rossonero. Il pallone racconta che fu l’ex mediano della gloriosa Lucchese di Corrado Orrico, Bruno Russo, a catalizzare attorno a sé alcuni imprenditori locali. Venne fondato il nuovo Lucca Football Club 2011 che ottenne l’iscrizione, in sovrannumero, al campionato di Eccellenza Toscana. La scelta del nome non fu casuale, perché si chiamava proprio Lucca Football Club la società rossonera il giorno della sua nascita, il 25 maggio 1905.
Nel corso degli anni e sempre a causa dei fallimenti che si sono succeduti, la Pantera cambierà spesso il nome. Dunque in quell’estate del 2011 la Lucchese partecipò al campionato di Eccellenza che vinse dominando il girone "A" e conquistando, così, la promozione in serie "D". L’allenatore era Giacomo Lazzini.
Ma torniamo agli avvenimenti odierni. Una volta che sarà decretata ufficialmente la fine della Lucchese, dopo il 6 giugno, il titolo tornerà nelle mani del sindaco. Toccherà, dunque, al primo cittadino trovare o sollecitare, se volete, la nascita di un nuovo gruppo dirigente o, al limite, valutare la credibilità di un soggetto proveniente dall’esterno che sia in grado economicamente di garantire una ripartenza seria e con prospettive di un costante rilancio finalizzato al ritorno, nei tempi giusti, nel calcio professionistico.
Ma chi rileverà lo scomodo "testimone"? Sarà un gruppo di imprenditori locali oppure arriverà qualcuno da fuori, come è già accaduto anche di recente? In fondo, anche se la Lucchese è diventata la "cenerentola" del Granducato di Toscana (Fiorentina e Pisa in serie "A"; Empoli e Carrarese in "B"; Arezzo, Pontedera e Livorno in "C", Tau e Ghiviborgo-Viareggio in "D") e nonostante sia finita nel dimenticatoio del calcio, ha ancora un suo "appeal". E allora non è affatto da escludere che, nelle prossime settimane, qualcuno, non lucchese, salga le scale di palazzo Orsetti per presentare al sindaco le sue "credenziali".
E’ in quel caso che dovrà essere fatto uno "screening" completo per essere abbastanza tranquilli che la Lucchese finisca, questa volta, in vere "mani sicure" e non in quelle che si sono palesate di recente, da dimenticare in fretta, ripensando ai danni che sono stati fatti.
Emiliano Pellegrini
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