Reddito di cittadinanza, 210mila euro percepiti indebitamente: 30 denunce a Lucca

Maxi operazione della guardia di finanza. Tutti gli escamotage usati

La guardia di finanza (Foto d'archivio)

La guardia di finanza (Foto d'archivio)

Lucca, 2 maggio 2023 – C'è chi percepiva il sussidio e continuava a lavorare a nero, chi non aveva la residenza in Italia o anche chi si è dimenticato di comunicare numerose vincite a giochi online. Nonostante nessuno ne avesse diritto, hanno barato per ottenere il reddito di cittadinanza. Ma ricevere l’assegno di qualche centinaio di euro faceva gola a molti che ci hanno provato, raggirando le regole.  La guardia di finanza di Lucca ha scoperto in questa direzione numerosi illeciti contro il reddito di cittadinanza segnalando all'autorità giudiziaria 30 persone per l'indebita percezione del contributo, per circa 210.000 euro totali. Le verifiche sono state svolte in collaborazione con l'Inps di Lucca.

Tra le posizioni irregolari è stata trovata la mancata residenza in Italia da 10 anni - requisito necessario -, quella di un uomo che dopo la presentazione della domanda ha effettuato numerose giocate registrate su un conto a lui riconducibile, arrivando a movimentare, nel solo 2021, somme per oltre 320.000 euro. E c'è anche il caso di una lavoratrice tenuta 'a nero' presso un salone per parrucchiera in Versilia per una “paga” di circa 400 euro in denaro contante, e inoltre percettrice dal luglio del 2022, del reddito di cittadinanza per un importo di 500 euro mensili. Fra le altre irregolarità, quelle di beneficiari che hanno omesso di dichiarare introiti economici da vincite al gioco on-line, il caso della percezione di reddito di impresa da un componente del nucleo familiare, o ancora la comunicazione delle informazioni circa lo stato di detenzione domiciliare e condanne intervenute nei 10 anni precedenti relative al coniuge convivente. Le posizioni irregolari emerse sono state comunicate alla direzione provinciale dell'Inps per attivare il recupero delle somme illegittimamente incassate, nonché il blocco dei contributi richiesti ma non ancora erogati.