Rotonde adottate? Niente da fare, restano ‘orfane’. Era una bella iniziativa quella studiata dal Comune di far curare le rotonde e altri svincoli verdi ai privati e alle aziende che fossero disponibili in cambio di potervi posizionare cartelli pubblicitari. In sostanza privati oppure ditte del posto, tramite una convenzione sottoscritta con il Comune, si accollavano gli oneri di pulizia ed annaffiatura delle aiuole unendo l’utile, rappresentato dal potersi promuovere con messaggi pubblicitari, al dilettevole per il patrimonio pubblico.
Purtroppo la Polizia Stradale ha proibito questa pratica: il problema si era già manifestato anni fa, ad esempio, con la rotonda dell’Amicizia dove alcuni stemmi in ferro battuto ed altri arnesi erano stati rimossi perché ritenuti pericolosi per i guidatori, impediti di una corretta visuale stradale. Adesso i cartelli di promozione sono stati infatti coperti con buste nere: sarebbero considerati pericolosi per il fatto di distrarre gli utenti da una corretta e serena guida. Risultato? Piante secche e fiori che gridano vendetta.
Dal palazzo si annuncia la prossima manutenzione a carico del Comune. "Stiamo riprendendo la gestione di tutte le rotonde – assicurano gli amministratori – cercando una soluzione, ma la decisione improvvisa ha provocato disagi a cui rimedieremo a breve. Siamo un paese ancora molto complicato e le soluzioni spettano sempre ai Comuni, che sono gli unici enti a mantenere un contatto con la città e i cittadini". Fatto sta che i cartelli sono ‘incappucciati’ e la vegetazione dentro le rotatorie ha una gran sete.