Valdicastello promosso per la qualità dell’aria

La campagna di Arpat ha fornito dati ben al di sotto dei limiti di legge. Monitorati tre siti, incluse le ex miniere a Rezzaio. Bene anche i metalli

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L’acqua buona, a Valdicastello, è nota da secoli. Ma anche l’aria non è da meno, come certificato da Arpat. Non male per una zona alle prese negli ultimi anni con problemi ambientali di vario genere. I valori di polveri sottili e metalli registrati nell’aria durante la campagna di rilevamento effettuata da Arpat tra aprile 2021 e marzo di quest’anno sono risultati infatti tutti ampiamente al di sotto dei limiti di legge previsti a protezione della salute.Tre i siti monitorati nella frazione carducciana attraverso un laboratorio mobile: Rezzaio, via Parigi (vicino agli accessi delle vecchie miniere) e Regnalla: il primo oggetto di un’indagine più ad ampio spettro, gli altri di un monitoraggio concentrato su Pm10 (polveri sottili), piombo e antimonio. "Sono emersi dati sicuramente confortanti – dice l’assessore all’ambiente Tatiana Gliori – che ci incoraggiano a proseguire nel lavoro delicato, lungo ma fondamentale, che abbiamo intrapreso su Valdicastello, dove abbiamo ereditato una situazione non certo semplice ma che, grazie anche al supporto della cittadinanza oltre che degli enti preposti, stiamo pian piano affrontando".

In tutti i siti monitorati, il valore limite di Pm10 relativo alla media annuale è stato sempre inferiore ai 30 microgrammi al metro cubo, ulteriormente al di sotto del livello registrato dal sito regionale fisso di Viareggio (50) che, a sua volta, rientra ampiamente nei parametri richiesti. Anche per i metalli le tre sedi di Valdicastello hanno restituito livelli di gran lunga inferiori ai limiti fissati dalla normativa nazionale o, in mancanza, dalla “Horizontal guidance note Ippc H1“, ponendosi al di sotto anche di 1.000 o 2.000 volte rispetto ai valori-limite, come su titanio (Rezzaio, 0,2 nanogrammi al metro cubo), antimonio (via Parigi, 0,6 nanogrammi al metro cubo) e vanadio (Regnalla, 0,7 nanogrammi al metro cubo).

Proprio per il ripristino ambientale di Rezzaio, l’amministrazione comunale si è aggiudicata un finanziamento da 2 milioni e mezzo di euro dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) nella “missione” relativa alla bonifica dei siti orfani.