Il vaccino Covid arriva tra un mese. Ecco in che modo sarà distribuito

Il dottor Tomasi spiega la non facile modalità di conservazione a meno 70 gradi e la procedura di rilascio "Una volta spacchettato avremo sei ore per la distribuzione. Il richiamo andrà fatto entro febbraio"

In Inghilterra è già iniziata la distribuzione del vaccino anti-Covid

In Inghilterra è già iniziata la distribuzione del vaccino anti-Covid

Lucca, 8 dicembre 2020 -  Il Pfizer è sulla rampa di lancio, anche se la metafora sarebbe più calzante per lo Sputnik, versione russa del vaccino anti-Covid. Le prime dosi del vaccino lanciato dal colosso statunitense, lo stesso che da oggi sarà in distribuzione a Londra, arriveranno al San Luca e agli ospedali della Valle tra il 10 e il 20 gennaio. Il primo lotto sarà di 20-30mila dosi per tutto il territorio dell’Asl Toscana Nord Ovest, circa 5mila nella nostra provincia. Il quantitativo sarà destinato agli operatori sanitari, come ci spiega meglio il dottor Alberto Tomasi, richiamato dall’Asl in prima linea sul fronte della prevenzione in questa delicatissima fase. In più la distribuzione dovrà essere rapida proprio come un razzo spaziale.  

«Arriverà all’aeroporto di Roma tra circa un mese dove sarà stoccato nei container a meno 70 gradi di temperatura, come è d’obbligo per la sua conservazione. A quel punto verrà distribuito in contenitori con ghiaccio secco di 195 dosi di vaccino ciascuno. Gli scatoloni saranno portati a destinazione al massimo in cinque giorni e ogni volta che verrà aperto uno scatolone ci saranno sei ore di tempo massimo per iniettarlo. Un’operazione con tempi molto stretti che pone giocoforza alcuni problemi organizzativi. E’ per questo che intanto viene distribuito all’interno dell’ospedale San Luca, e in quelli della Valle, da personale sanitario a personale sanitario, attraverso vari ambulatori. Anche perché loro rappresentano comunque una priorità assoluta, sia in termini di auto tutela – se si assentano dal lavoro si aprono voragini difficili da gestire – che di tutela dei pazienti che assistono". A questo proposito il dottor Tomasi lancia un preciso monito: "Mi auguro che il personale sanitario - sottolinea Tomasi - rispondere in maniera massiccia. E’ importante che siano di esempio. E poi se si apre una scatola e non si consuma nelle sei ore, si rischia di buttar via dosi che sono preziosissime".  

Quindi prima il personale sanitario e poi? "Intanto - annuncia - per loro è previsto un richiamo entro febbraio, poi procederemo con gli anziani nelle rsa. In seguito sarà disponibile per gli anziani con patologie croniche, come diabetici e broncopatici. Il vaccino sarà gratuito e non obbligatorio e prevediamo di concludere la distribuzione entro il 2021".  

Quanto peserà quest’ultimo rush finale? "Consiglio un’attesa non passiva. E’ bene farsi trovare pronti vaccinandosi contro l’influenza – approvvigionamenti permettendo – e anche con lo pneumococco che è invece ampiamente disponibile oltre che gratuito per le categorie a rischio". Quali sono le controindicazioni del vaccino Covid? "Un po’ di febbre, forse, che comunque è un ottimo segno, significa che è attivo e agisce". Chi ha già contratto il virus si dovrà vaccinare? "E’ un aspetto da chiarire, ma personalmente non li metterei nell’elenco delle priorità". Quanto sarà efficace? "Il 90-95%. La percentuale è ottima, bisogna solo cercare di diffonderlo il più possibile".  

Laura Sartini