"Un unico gestore per il servizio idrico nella Piana"

L'Associazione "Quellichelacquaunisce" mira a un unico gestore pubblico per il servizio idrico nella Piana lucchese, per garantire tariffe e investimenti equi, evitando proroghe a Geal e rischi legali.

Riunione del servizio idrico integrato nella Piana lucchese in un unico soggetto gestore, possibilmente interamente pubblico partecipato dai Comuni senza scopo di lucro: ecco l’obiettivo della Associazione "Quellichelacquaunisce" che il 16 marzo prossimo sarà presente all’incontro pubblico con i sindaci di Lucca e Capannori Pardini e Menesini alla Fondazione Ragghianti di via San Micheletto.

"A nostra parere – si legge in una nota – tutelare l’interesse dei cittadini sul servizio idrico, concetti già esposti alla commissione consiliare del Comune di Lucca da nostri esponenti, vuol dire una Tariffa del Servizio Idrico Integrato rispettosa dei costi di gestione, dei portafogli dei cittadini, delle attività commerciali, delle piccole realtà produttive ecc. senza distribuire dividendi di centinaia di migliaia di euro ogni anno agli azionisti, in spregio ai risultati del Referendum sulla gestione pubblica del servizio idrico tenutosi nel 2011. Vuol dire un piano di investimenti in tempi certi, possibilmente di pochi anni, per portare l’acquedotto e le fognature nelle zone del comune di Lucca dove sono ancora assenti, cercando di gravare sulle tariffe in misura ridotta, realizzandole con la compartecipazione di finanziamenti esterni. Vuol dire tutelare le professionalità esistenti attualmente in Geal".

Secondo l’associazione, è praticamente impossibile giocare la carta della proroga di Geal, anche per l’opposizione dell’Autorità Idrica Toscana.

Anche perché l’avvio della concessione di Geal risale al 1995, in un momento storico in cui il servizio idrico nazionale era il soggetto principale di una riforma non ancora pienamente attuata in tutto il territorio nazionale.

"Se il Comune di Lucca effettuasse una forzatura prolungando sua sponte la concessione – scrive l’associazione – ripartirebbero ricorsi e procedimenti giudiziari fondati su leggi ben più consolidate che in passato. Geal in assenza di certezza sull’eventuale prolungamento della durata della convenzione, effettuerebbe qualche investimento o li bloccherebbe come è già avvenuto dal 1998 al 2011? Quale convenienza avrebbero quindi i lucchesi che da anni aspettano le fognature e o l’acquedotto, a tenere tutto bloccato oltre il 2025?".