
Un miracolo di Santa Gemma avvenuto a New York, che comparirà anche sulla rivista a lei dedicata, edita dal Monastero-Santuario Claustrali Passioniste Fuori Porta Elisa, che conta migliaia di abbonati nel mondo. Il tutto, ossia la vicenda del prodigio, ci dice il direttore del periodico, Giovanni Panelli, è stato verificato dalla Madre badessa del Monastero.
Questa la singolare vicenda. Il fratello di una ragazza affetta da leucemia scrive da New York che sua sorella, ricoverata da tempo in ospedale, stava per morire. Ma i familiari, devoti di S. Gemma, e che sovente venivano a Lucca a farle visita, donarono alla ragazza una sua reliquia.
Il giorno dopo (domenica), il medico chiamò uno dei fratelli della giovane, dicendogli di portarla a casa. Aveva le ore contate. Il lunedì il congiunto si apprestava a farlo, quando un altro medico volle controllare i segni vitali della ragazza, i quali, stranamente, disse che stavano tornando a ridare impulso agli organi. Non più dimessa, resterà in ospedale diverso tempo, finché non guarirà con sorpresa del dottore che, come in un ritornello, non cessava di ripetere quanto fosse stata fortunata. Una rediviva.
Ma ecco la sorpresa finale. La ragazza avrebbe raccontato al fratello che mentre era ricoverata in ospedale, alla venuta di un’ infermiera che doveva farle un prelievo di sangue, stremata e impaurita, chiese che le facesse un buon lavoro, chiedendole perfino il nome. L’infermiera le rispose di chiamarsi Gemma. Poi, al momento di andarsene, arrivata sulla porta, si volta e le dice: “ Non ti preoccupare, starai bene”. Di lì a poco giunse una nuova paramedico alla quale lei chiese chi fosse quella bella giovane infermiera di nome Gemma. La risposta fu che lì non c’era nessuna infermiera che si chiamasse così. Chi conosce la casistica dei miracoli di Santa Gemma, sa che altri sono avvenuti con le stesse modalità, parlando e mostrandosi all’interlocutore, per poi rivelarsi a tempo debito. Misteri che tali rimangono.
Vincenzo Pardini