REDAZIONE LUCCA

Un gesto di altruismo e generosità. Alimenti alla mensa della solidarietà

L’iniziativa parte dagli amici di Paolo Lombardi, prematuramente scomparso circa un anno fa

L’iniziativa parte dagli amici di Paolo Lombardi, prematuramente scomparso circa un anno fa

L’iniziativa parte dagli amici di Paolo Lombardi, prematuramente scomparso circa un anno fa

Generi alimentari di lunga conservazione donati alla mensa della solidarietà di Segromigno in Monte. Tutto ciò da parte degli amici di una persona prematuramente scomparsa circa un anno fa, Paolo Lombardi, esempio di altruismo e generosità. "In questo momento il centro di ascolto di Segromigno in Piano, che aiuta ogni sabato tantissime famiglie, si trova in grossa difficoltà proprio per il reperimento dei generi alimentari basilari – spiegano dalla mensa della solidarietà – poiché Il supporto del banco alimentare non è purtroppo più adeguato alle necessità delle centinaia di persone che chiedono un aiuto. Ed è per questo che abbiamo portato a loro tutto quanto ci è stato donato. Grazie davvero di cuore a tutti per questo generoso sostegno". In effetti il numero di persone che vivono galleggiando sul limite della soglia della povertà è aumentato. Nel mese di aprile sarà reso noto uno studio su questo trend, figlio in parte della fase post pandemica, ma anche di una situazione pregressa.

Per questi motivi le eccedenza alimentari della mensa comunale di Capannori saranno distribuite alla Caritas, grazie ad un protocollo d’intesa tra quest’ultima, Comune, azienda qualità e servizi spa e arcidiocesi di Lucca. Sono 60 persone, di media, presenti ad ogni pasto, diurno e serale, alle mense Caritas. Ogni giorno, in sinergia con qualità e servizi spa, le eccedenze alimentari del centro cottura di Capannori idonee al recupero, ovvero cibo non somministrato all’utenza, ma eventualmente prodotto in esubero rispetto al fabbisogno giornaliero e mantenuto ad idonee temperature di conservazione, vengono ritirate dalla Caritas e trasportate con i dovuti accorgimenti, alle mense solidali da questa gestite per essere poi distribuite.

Tutto il cibo recuperato va a sostenere, in particolare, il lavoro della mensa diurna a cura della Casa della Carità e del Gvai e di quelle serali, affidate al lavoro di undici gruppi di servizio, dei quali cinque che cucinano, alternandosi durante la settimana. I cibi vengono collocati in appositi contenitori contrassegnati da etichette riportanti il nome del prodotto, la data di produzione e la data entro cui consumare il prodotto.

Massimo Stefanini