Giorni di fuoco per i maturandi, alle prese con gli scritti considerati prova regina e vero pass per il diploma. A farci un resoconto vissuto in ogni intenso attimo di questa maturità 2022, considerata l’uscita del tunnel pandemico, è Alfonso Oliva, brillante studente della Classe 5AA, indirizzo amministrazione finanza e marketing dell’Ite Carrara.
“Fuori dalla scuola, in quegli attimi che precedono la prima prova e quindi lo start dell’esame, l’ansia di tutti noi studenti si toccava con mano – racconta Alfonso –. Le quattro classi quinte -AA, SA, RA e RB- si sono presentate alle 8 di mercoledì per sostenere il primo scritto, quello di italiano, e dare l’inizio ufficiale all’esame di maturità 2022. Sono stati posti i banchi in due corridoi e due classi sono state inserite in uno, e due nell’altro. Seduti al proprio posto era possibile stare senza mascherine e così le abbiamo utilizzate solo per gli spostamenti. La prova è iniziata ufficialmente alle 8.45 e ha avuto una durata di sei ore. Alle 14.45 il termine. Le tracce proposte sono state sette, divise in tre tipologie“. “In generale – dice Alfonso – un po’ tutti ci si aspettava più Pasolini che Pascoli nella tipologia A, per le voci che giravano. Tra le altre proposte l’unica sorpresa è stata quella riguardante la musica”. La tipologia B includeva un testo, a scelta tra tre proposte, da interpretare e comprendere, attraverso dei quesiti, e una parte dedicata alla produzione di un testo argomentativo. “Sono stati scelti “La sola colpa di essere nati” di Gherardo Colombo e Liliana Segre; una parte di un discorso di Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica 2021, pronunciato alla Camera dei Deputati. “Il grand flop, secondo i dati del Ministero, è stato il tema su Pascoli, scelto solo dal 2.9% degli studenti“. E dopo il tema, ieri, la prova incentrata sulla materia di indirizzo, e elaborata internamente. “A predisporla per noi la docente della disciplina, nel caso dell’Ite Carrara quella di Economia Aziendale“. Ma questo presupposto non dà la tranquillità tipica del “giocare in casa“.
“Se possibile - confessa Alfonso – l’agitazione per questa seconda prova era ancora maggiore. La modalità di svolgimento è stata più o meno come la prima, unica differenza il sorteggio: i test sviluppati dai docenti erano tre per classe e si doveva scegliere quale fare. Due alunni, davanti agli occhi del presidente di commissione, degli insegnanti e dei compagni di classe hanno pescato la traccia. L’ansia cresceva e si incrociavano le dita: “Speriamo che ci capiti la più facile”. “Ce l’abbiamo messa tutta, con il nostro carico di emozione e di studio – dice Alfonso –. Alla fine passate sei ore la fine del ’calvario’ e la felicità per aver ultimnato gli scritti ha dominato sui dubbi. E così fra noi sono stati più i “finalmente abbiamo finito” che i “come sarà andata?”. La prima tranche è andata. Adesso, sotto con gli orali che avranno inizio martedì 28.