Tour guidato del Museo per gli orfani ucraini

L’occasione è stata l’iniziativa promossa dalla Regione, insieme ai bambini la mediatrice culturale e la consigliera comunale Matilde Gambogi

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Un sabato speciale, per una esperienza da ripetere vista come esempio da imitare per altri ambiti culturali della Valle, quello vissuto a Coreglia Antelminelli dai 15 ragazzi ucraini in fuga dalla guerra e ospiti della struttura di accoglienza a Migliano, nel comune di Fosciandora. L’occasione è stato il ritorno, dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia, dell’iniziativa promossa dalla Regione Toscana e giunta alla 19^ edizione "Amico Museo", in questa particolare occasione dedicata alla visita del Museo della Figurina di Gesso e dell’Emigrazione "G. Lera", sotto il segno della solidarietà. L’organizzazione del Museo locale ha, infatti, accolto immediatamente l’invito del Sistema Museale della Provincia di Lucca, dedicando la giornata ai ragazzi ucraini, accompagnandoli alla conoscenza della storia, delle tradizioni e della cultura che caratterizza la comunità di Coreglia.

Con loro una mediatrice culturale e la consigliera comunale con delega al Museo civico Matilde Gambogi. I ragazzi hanno raggiunto il Museo grazie al supporto del Gruppo Autieri d’Italia della sezione Garfagnana. Dapprima un poco intimiditi e via via sempre più partecipi, i bambini hanno dimostrato un grande interesse per i manufatti presenti, per il laboratorio pratico di lavorazione del gesso studiato appositamente per loro e anche per le bellezze del borgo, che alla conclusione della visita al Museo, hanno percorso con allegria e ritrovata leggerezza.

"Aprire le porte a questo gruppo di bambini fuggiti dalla guerra e forzatamente allontanati dai loro affetti più cari e dai luoghi conosciuti, è stata una esperienza che non dimenticherò - ha detto Matilde Gambogi nel raccontare i momenti più emozionanti della giornata -. I loro volti, perlopiù seri e attenti si sono illuminati improvvisamente di fronte al grande Presepe allestito per tutto l’anno al pianterreno del nostro museo. Qui, hanno ritrovato il sorriso aperto, si sono accalcati incuriositi, interessati, osservando i vari personaggi, con il desiderio di memorizzare tutti i particolari, per raccontarlo e descriverlo, forse, nel futuro agli amici rimasti in Ucraina. Nello scantinato, poi, impregnato dall’odore del gesso, di fronte al laboratorio pratico allestito per loro, il coinvolgimento ha toccato punte impensabili - conclude la consigliera Gambogi -. Vederli partecipare e offrirsi con entusiasmo per sperimentare la tecnica degli storici figurinai, è stata fonte di grande soddisfazione per tutti noi". In ricordo della bella giornata, cartoline e piccole statue in gesso in regalo, che hanno accolto con gratitudine e sorrisi.

Fiorella Corti