Carezze a prova di Covid nella Rsa. Nasce la 'stanza degli abbracci'

Progetto apripista finanziato dall’Asl e inaugurato alla Casa per Anziani di via Togliatti a Sant’Anna Manicotti in gomma, divisorio in vetro e interfono per un contatto emotivo in totale sicurezza

La 'stanza degli abbracci' inaugurata alla casa famiglia per anziani di Sant’Anna

La 'stanza degli abbracci' inaugurata alla casa famiglia per anziani di Sant’Anna

Lucca, 5 gennaio 2021 -  Carezze anti-Covid alla Casa Famiglia per Anziani in via Togliatti a Sant’Anna. Contatto visivo attraverso il vetro, parole filtrate dall’interfono e, soprattutto, i “manicotti“ in gomma in cui il visitatore può inserire le braccia e stringere finalmente le mani del proprio parente – o amico che sia – con un gesto affettuoso e di incoraggiamento che vale più di mille parole.  

E’ il progetto finanziato dall’Asl e inaugurato ieri nella struttura gestita dalla Cooperativa sociale La Mano Amica, che potrebbe fare da apripista anche nelle altre residenze assistite. A sperimentarlo per prima – non senza una buona dose di diffidenza – ieri mattina è stata la signora Bona De Villa, 82 anni. L’amico Claudio ha “inaugurato“ l’ingresso per i familiari nella nuova “Stanza delle Carezze“ a cui si accede da un ingresso esterno separato. L’access-point ha un rilevatore termo-scanner per la temperatura corporea, igienizzante e questionario di accesso. Il familiare potrà effettuare incontro solo in assenza di sintomatologia e comunque sempre con mascherina chirurgica. La postazione permetterà dunque all’ospite e al familiare di potersi vedere in un ambiente caldo e accogliente per entrambi, mantenendo tutta la sicurezza (e l’intimità) necessaria. I due locali ottenuti sono dotati di un particolare sistema interfono per la conversazione, certificato nel collegamento senza passaggio di droplet tra i due interlocutori e dotato di un ulteriore microfono mobile, utile nel caso di anziani che potranno accedere alla stanza con lettiga e dunque con voce più flebile. All’interno della parete divisoria strutturata sono stati inoltre inseriti i noti “manicotti” per permettere il contatto protetto da parte delle mani dei familiari, e da qui il nome dato a questo locale.  

A inaugurarlo ieri mattina sono stati Cristina Petretti e Pilade Ciardetti per il Comune, il dirigente Asl Luigi Rossi, il personale della Rsa e della Cooperativa e il parroco Don Paolo che ha provveduto alla benedizione. Quindi il signor Claudio si è avvicinato alla sala, ha fatto i preparativi di rito e poi ha chiesto alla signora Bona De Villa come si sentisse dopo la prima dose del vaccino anti Covid, somministrata il 2 gennaio a tutti gli ospiti, tranne uno che non ha voluto. “Sto bene – ha detto –, ora mi faranno la seconda dose tra 20 giorni, con febbraio dovremo aver finito“. All’abbraccio sicuro con manicotto, sulle prime, si è però sottratta. Non è facile familiarizzare con una situazione così surreale. Poi però ha ceduto a una rapida stretta di mano.

“Un’iniezione di speranza“, ha significativamente commentato don Paolo. Una “carezza“ emotiva che può far la differenza nel lungo isolamento di chi attende nella sua giornata solo quel bellissimo momento di incontro con un familiare. I ringraziamenti sono andati anche ai volontari dell’Associazione La Finestra, da sempre attivi in questa comunità sia per il sostegno emotivo che per il materiale offerto.  

L.S.