Sottopasso San Salvatore, si cambia Arriva il senso unico alternato

Comune recepisce nota della Provincia. E sulla Mammianese, tra vie di Forrone e di Paolino, limite a 30 km

Viabilità del comune di Montecarlo, si cambia. Senso unico alternato, con precedenza sud-nord, in corrispondenza del sottopasso ferroviario in località San Salvatore, lungo la strada provinciale Mammianese e istituzione del limite di velocità di 30 chilometri orari, nel tratto compreso tra le vie di Forrone e di Paolino.

Lo stabilisce la delibera numero 68 dei giorni scorsi. Il Municipio di via Roma ha recepito una nota dell’amministrazione provinciale dello scorso 3 marzo in cui Palazzo Ducale evidenziava diverse criticità in quel punto, per la sicurezza della circolazione. Siamo su un’arteria che passa esattamente al di sotto della linea ferroviaria Firenze-Viareggio. L’ingresso al sottopasso dal lato sud della Mammianese è in discesa e rettilineo: ciò invoglia gli automobilisti a procedere con una certa velocità, eccessiva considerando gli spazi angusti. Infatti in quel punto la larghezza della carreggiata (di traiettoria curvilinea che limita parzialmente la visibilità) è di soli 3,95 metri, quindi percorribile solo in un unico senso di marcia. Fin qui la Provincia. Considerato però che stiamo parlando di una strada che rappresenta la bisettrice del centro abitato della frazione di San Salvatore, significa che, in base al nuovo Codice della Strada, le ordinanze di regolamentazione del traffico e le limitazioni della velocità sono di competenza del sindaco, Federico Carrara.

Tra l’altro, in zona vi sono anche molte attività produttive, poiché siamo al confine con Marginone, nel territorio di Altopascio, ma anche con la Valdinievole, che si interseca nella Lucchesia. Era una questione di sicurezza. Molti gli incidenti per fortuna di medio bassa gravità nel corso degli ultimi tempi. Ma purtroppo la memoria va a quel 31 gennaio 2016 quando perse la vita un cittadino di origine romena, Stefan Cozma, 45 anni, residente a Montecarlo dove si era integrato e lavorava. Un drammatico e mortale schianto tra la sua Fiat Punto e una Seat condotta da un uomo di origine marocchina che a bordo dell’utilitaria di cui era al volante, aveva i suoi due figli. Sono trascorsi oltre sette anni da quella tragedia, ma finora nulla era cambiato. Adesso una nuova prospettiva.

Massimo Stefanini