
Tra moglie e marito non mettere il dito, o forse sì. A farlo è stato il presidente della sezione civile del tribunale di Lucca, Giulio Giuntoli, che il 27 luglio ha disposto, con motivata ordinanza, la vaccinazione di un ragazzo sedicenne. Ma facciamo un passo indietro. La vicenda ha inizio il 2 luglio scorso, quando la madre del ragazzo – una donna sulla cinquantina residente in Lucchesia e in fase di divorzio dal padre del sedicenne – ha presentato ricorso urgente al giudice del tribunale civile, chiedendo attraverso il suo legale, Federica Bianchi, l’autorizzazione a procedere alla vaccinazione del figlio.
A monte della richiesta c’è la volontà del padre di non immunizzare il sedicenne. Motivo? L’uomo – anch’egli sui cinquant’anni – non si fida degli effetti del vaccino nel lungo periodo, temendo in futuro danni di natura psicofisica a oggi non preventivabili. A mettere la parola fine sulla vicenda è stato proprio Giulio Giuntoli, che ha autorizzato l’immunizzazione del ragazzo a mezzo di vaccino Pfizer, conferendo alla madre i poteri genitoriali in via esclusiva. Il padre, a sua volta, ha deciso di non presentare ricorso.
Nell’ordinanza si legge: "I presupposti della necessità vaccinale, anche per la fascia di età del minore, emergono, alla luce dell’incidenza, nelle fasce d’età più giovani e nell’ambito dei soggetti non ancora vaccinati, della Variante Delta, destinata a diventare, nel volgere di poco tempo, prevalente anche in Italia. Il rischio di contagi, per i soggetti vaccinati, risulta estremamente basso ed evita i più gravi esiti connessi alla malattia". E ancora: "La validazione dell’uso di un tipo di vaccino è preceduta da studi scientifici vagliati da organismi internazionali, comunitari e nazionali. Le evidenze statistiche del momento storico rappresentano un dato essenziale".