Sanità choc, un altro caso a Lucca. "Ho perso il rene per un errore"

La denuncia di una ragazza di 26 anni: "Sono salva per un soffio"

Un'immagine d'archivio di una sala operatoria

Un'immagine d'archivio di una sala operatoria

Lucca, 11 maggio 2016 - «Sono entrata in ospedale per togliermi un semplice calcolo renale. Dovevano “bombardarlo” in endoscopia, sembrava una passeggiata. Ma quando mi sono risvegliata, dopo sette giorni di coma farmacologico in rianimazione, ho scoperto che non avevo più il rene destro. E stato un vero choc. E adesso l’Asl di Lucca, alla quale ho fatto causa, neppure sembra disposta a risarcirmi...». Questa la denuncia di una ragazza lucchese di 26 anni, Sarah Del Bianco, ex parrucchiera. E’ lei stessa a raccontarci la sua storia, sulla scia del recente clamoroso scambio di rene nell’operazione subita dall’imprenditore lucchese 56enne Guido Dal Porto.

ANCHE lei è stata operata al nuovo ospedale San Luca, un anno e mezzo fa, l’11 settembre 2014. Si era ricoverata per un intervento in endoscopia, con una sonda che in ureteroscopia avrebbe dovuto eliminare il calcolo a stampo al rene destro. Ma qualcosa è andato storto.

«A UN CERTO punto – racconta Sarah – durante l’intervento si è verificato un consistente sanguinamento. L’urologo ha interrotto e mi ha rimandata in camera, spiegando poi a mia madre che aveva eliminato solo una parte del calcolo e che avrei dovuto ripetere l’intervento dopo un mese. Tutto qui. Ma dopo un paio d’ore di febbre alta e di dolori lancinanti all’addome, i medici si sono accorti che ero in piena emorragia». «Mi hanno riportato d’urgenza in sala operatoria – racconta ancora Sarah ripercorrendo la sua odissea – e lì ho avuto fortuna: il primario di chirurgia Andrea Carobbi è intervenuto con tempestività e competenza, anche se per salvarmi la vita ha dovuto asportare d’urgenza il rene destro, che era sanissimo, ma compromesso. Uno choc, ma almeno sono qui a raccontarlo».

SARAH, una volta ripresasi dallo choc, si è affidata a un legale, l’avvocato Deborah Pistoresi, che ha presentato una richiesta di risarcimento danni all’Asl 2 di Lucca. Secondo la perizia di un medico legale di fiducia, la ragazza ha sostanzialmente perso il rene destro a causa di manovre incongrue eseguite durante quell’intervento in endoscopia da parte dell’urologo. Un risarcimento che potrebbe superare i 200mila euro, ma sul quale l’Asl ancora non si è espressa.

ANZI, a dire il vero l’unica comunicazione inviata nei giorni scorsi dall’Asl Toscana nord ovest (dove è confluita Lucca) contiene un altro clamoroso errore. Rispondendo alla richiesta dell’avvocato di Sarah, l’ufficio legale dell’azienda sanitaria sottolinea infatti di aver preso in carico la questione relativa all’intervento «per una frattura al gomito destro». Ci sarebbe perfino da ridere, se non fosse una questione più che seria. In questo caso, almeno, il lapsus tra gomito e rene (dovuto probabilmente al copia/incolla dei documenti tipo) non ha causato danni a nessuno.