Pistola sparita e ricomparsa. E’ indagato anche l’agente

Perquisizioni dei carabinieri. L’ipotesi è simulazione di reato

«GIALLO» Ancora senza un perché la vicenda della pistola scomparsa e riapparsa

«GIALLO» Ancora senza un perché la vicenda della pistola scomparsa e riapparsa

Lucca, 24 aprile 2017 - UN AVVISO di garanzia e una perquisizione nella sede di lavoro e a casa. Oltre all’ispettrice finita sotto inchiesta per simulazione di reato, la Procura ha infatti indagato anche lo stesso agente della polizia municipale di Lucca che a fine marzo aveva denunciato la sparizione della propria pistola d’ordinanza dall’armadietto del comando di piazzale San Donato. Nei confronti dell’agente, la cui pistola era «magicamente» ricomparsa una settimana dopo, si ipotizzano i reati di omessa custodia dell’arma, simulazione di reato e peculato d’uso. Quest’ultima ipotesi sarebbe legata alla detenzione dell’arma in questione fuori dal servizio per i giorni in cui la Tanfoglio «9x21» è rimasta «fantasma».

 

I CARABINIERI, su mandato della Procura, hanno effettuato una perquisizione sia al comando della polizia municipale di Lucca (dove l’armadietto è peraltro sequestrato e sigillato da settimane), sia nella sua abitazione a Camaiore. L’obiettivo sarebbe quello di individuare eventuali elementi probatori a sostegno dell’ipotesi accusatoria, ovvero che la storia della temporanea sparizione della pistola sia stata una sorta di messinscena che vede come protagonisti (da stabilire con quali rispettivi ruoli) i due appartenenti al corpo della polizia municipale. Un’ipotesi ancora tutta da dimostrare e per la quale manca al momento un ingrediente fondamentale, ovvero il movente. Quale sarebbe stato l’obiettivo di questo «polverone»? Perché far sparire una pistola d’ordinanza per poi farla ricomparire proprio al comando? Una chiave potrebbe essere rappresentata dal bigliettino scritto a mano e trovato insieme all’arma: «La prossima volta stai più attento...». Capire chi l’ha scritto potrebbe dare una svolta decisiva a chiarire questo «giallo». Proprio per questo la Procura intende effettuare una comparazione con la scrittura dei due indagati. L’ispettrice, tramite il suo avvocato Andrea da Prato, ha già respinto con decisione ogni addebito, dicendosi sconcertata ed estranea alla vicenda, ma pronta a collaborare fin da subito.

IL REBUS della pistola resta al momento tale e non sarà facile per i carabinieri risolverlo in tempi rapidi, facendo chiarezza in mezzo al polverone e ai «veleni» che attraversano da tempo il comando della polizia municipale di piazzale San Donato.