Lo speleologo Pietro Arena ucciso dal Covid

Lo speleologo e studioso è morto in terapia intensiva al San Luca di Lucca

Pietro Arena (a sinistra) con Simone Simonini (foto Borghesi)

Pietro Arena (a sinistra) con Simone Simonini (foto Borghesi)

Gallicano (Lucca), 10 dicembre 2021 - Il Covid si è portato via il noto speleologo e studioso Pietro Arena, da qualche giorno ricoverato all’Ospedale San Luca di Lucca, trasferito in terapia intensiva dopo l’aggravamento delle sue condizioni. Nato nel 1949, era un grande appassionato e studioso di percorsi carsici e di corsi d’acqua fluviali e sotterranei, era conosciuto soprattutto per la scoperta di nuove vie accessibili all’interno delle Grotte di Equi, nel comune di Fivizzano dove aveva vissuto fino al 2017, delle quali è stato per anni anche gestore.

Dalla Valle del Serchio, dove si occupava dell’accoglienza all’Antica Masseria Garfagnina sulla Fondavalle nel comune di Gallicano, in molti ieri hanno manifestato il proprio cordoglio, ricordandone l’impegno in tanti progetti riguardanti la visione di un futuro turistico basato sullo sviluppo e la valorizzazione delle acque e delle sponde di fiumi, torrenti e laghi. Per un periodo, aveva collaborato anche con l’amministrazione del comune di Vagli Sotto, non riuscendo tuttavia a concretizzare le proprie idee inerenti alle aree contigue al Lago.

A fine 2017 si era avvicinato all’allora segretario della Lega Simone Simonini e con lui aveva iniziato un percorso politico, poi interrottosi, nel 2019 quando Simonini fu rimosso dal suo incarico. In tempi più recenti Arena aveva manifestato idee e convinzioni assimiliabili a quelle dei movimenti no Vax e no Green pass.

"Sono molto addolorato – commenta Simonini, oggi referente provinciale di ‘Coraggio Italia‘ – Sapevo dell’aggravamento delle sue condizioni, ma speravo in un miglioramento. Mi dispiace tanto, anche alla luce del nostro allontanamento degli ultimi mesi. Un distacco dovuto in buona parte alle sue posizioni sulla pandemia. Inaccettabili per chi come me considera il virus una gravissima catastrofe sanitaria, da cui difendersi con tutti i mezzi a disposizione. Voglio ricordare, però, le sue ferree convinzioni sulle enormi potenzialità di nostri territori. Come le sue lotte per cercare di farsi ricevere dai vari sindaci della Valle e provare a coinvolgerli nei suoi progetti di sviluppo delle aree fluviali, lagunari e laddove fossero presenti acque termali".