PIERO CECCATELLI
Cronaca

"Più all’avanguardia e più internazionali. Ecco i miei Comics a misura di Lucca"

L'intervista a Mario Pardini, nuovo presidente di Lucca Crea

Mario Pardini

Mario Pardini

Lucca, 27 aprile 2018 - «Quanto sia cresciuta Lucca Comics nel mondo lo capii nel 2014 durante un viaggio di lavoro in Ohio. Spiegai ai clienti che venivo da Lucca e mentre mi apprestavo ad aggiungere che la città è vicina a Pisa e a Firenze, il mio interlocutore mi anticipò: Lucca? Ho letto che avete i fumetti».  Mario Pardini, nuovo presidente di Lucca Crea, la partecipata che organizza i Comics mostra verve ed entusiasmo nell’intraprendere il nuovo incarico. Nuovo ma non troppo, visto che nel 2011 fu co-fondatore dell’area dedicata al movie e da allora ha fatto parte dello staff organizzativo, di cui adesso impugna il timone.

Obiettivi?  «I Comics sono una macchina oliata alla perfezione, con un gran numero di visitatori e un eccezionale gradimento. Se possibile, occorre una crescita ulteriore nei contenuti e nell’immagine internazionale».  

Come avverrà la crescita nei contenuti? «I Comics in ogni loro aspetto si evolvono costantemente, direi di mese in mese. Occorre intercettare le nuove tendenze e convogliarle nella rassegna. Nel 2011 i videopgames erano una realtà consolidata, i movies si affacciavano. È stato un successo intuirne la portata».  

E sul piano internazionale? «Vale l’episodio dell’Ohio. Aggiungo che in Argentina nel 2016 sapevano che Frank Miller era venuto ai Comics. E l’anno scorso da New York si congratularono per la presentazione a Lucca dei talent di Netflix su Star Trek e Strangers things. Ho vissuto molto all’estero, posso far valere la mia esperienza in questo campo».  

L’obiettivo è avere più visitatori in genere o più visitatori di qualità?  «Fra i cardini della filosofia dei Comics c’è l’inclusione. L’evento riunisce tante community, le pone a confronto, le fa convivere. Le differenze nei generi non separano, ma abbattono muri, se mai ce ne sono fra cultori del fumetto classico e dei movie o dei videogames e cosplayer».  

Perché si è candidato? «Era possibile che ci fosse intenzione di avvicendare Caredio. Nel caso, avrei giocato le mie carte. Mi sono confrontato con lui all’atto di candidarmi, ma non l’ho fatto contro di lui. Anzi, il mio faro sarà il consiglio che ha dato al successore chiunque sarebbe stato: ascoltare lo staff e la città».  

Chi ascolterà per primo? «Entrambe le componenti. Lo staff è fondamentale, ma lo è anche la sintonia con residenti e operatori economici. Siamo una rassegna impattante».  

CasaPound attribuisce la sua nomina a un «debito» del sindaco verso Marcello Pera. Altri la ritengono frutto dell’influenza di Raspini. «Ho chiamato Pera dopo aver ricevuto la nomina. Mi ha detto che non sapeva mi fossi candidato. Ci siamo conosciuti a fine 2016 quando presiedevo i comitati per il sì al referendum, unico incarico politico che ho ricoperto dopo la presidenza dei Giovani di Forza Italia fra il ’94 e il ’96. Quanto a Raspini, lo stimo, mi fa piacere ciò che ha scritto in rete sul mio conto. Abbiamo amicizie comuni, può darsi che qualcuno gli abbia parlato di me».  

La Encom, la sua azienda di movie ha prodotto il video del Comics negli ultimi anni. Continuerà a farlo?  «La Encom vinse il bando. Da ora non lavorerà più per i Comics».  

Che effetto le ha fatto essere «interrogato» dal sindaco a nomina avvenuta? «È una procedura prevista dai regolamenti. Certo, se nel colloquio non avessi dimostrato di conoscere la materia, il sindaco avrebbe potuto non nominarmi».  

Ai Comics si lavora per un anno, ma durano cinque giorni. Prima e dopo, non se ne percepiscono tracce, né se ne colgono frutti sul piano economico.  «Non sono d’accordo. Fra pochi giorni presenteremo l’evento al Salone del libro di Torino. Al Polo Fiere c’è stata la terza edizione di Collezionando. C’è stata poi l’affollata convention dei Nebraska’s War. E’ chiaro che col Museo del fumetto la presenza sarà più intensa».   

Quando riaprirà? «Tutto è nelle mani del Comune».  

Mai pensato a istituire un corso di laurea in Comics?  «Al Museo ci saranno masterclass workshop, serve qualcosa di meno generico, più “professionalizzante”. L’Accademia del Fumetto esiste già a Firenze».  

I prossimi Comics si allargheranno a ulteriori piazze, dopo l’ampliamento del 2018? E al Polo Fiere? «Vedremo. L’evento ha un impatto, voglio che sia sostenibile per la città. Quanto al Polo Fiere, nel 2016 lo rendemmo ”palayoutuber”. Vedremo».  

Il Polo Fiere è l’altro settore di Lucca Crea. la sensazione è che sia staccato dalla città. Ad esempio, non è segnalato sull’A11. «Deve diventare punto di riferimento per la Toscana nord occidentale. Sta lavorando costantemente con mostra felina, Tattoo, Art Fair. Riempire i tempi morti del turismo fra gennaio e primavera? Vediamo la fattibilità economica».  

Cosa la intriga maggiormente del nuovo incarico? «Ho 44 anni, il direttore Vietina 42. Abbiamo visto Ritorno al futuro nella versione originale, abbiamo la possibilità di esprimere la nostra cultura e realizzare i sogni di quando eravamo ragazzi».