
Il funerale
Lucca, 9 settembre 2014 - HA SEGNATO davvero tutta la città, la morte improvvisa di Giorgio Marchetti, catalizzando emozioni e lasciando un vuoto. Una vicinanza di tutta la città che ha colpito la famiglia di Marchetti che, attraverso gli organi di stampa, coglie l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno voluto manifestare il loro affetto. I funerali si terranno oggi alle ore 16.30 nella cattedrale San Martino, mentre da ieri pomeriggio la salma, trasferita all’obitorio di Lucca, è stata oggetto di un continuo pellegrinaggio di amici, conoscenti e semplici estimatori del creatore di Pierin Lucchese e Ettore Borzacchini. Proprio con Maria Pacini Fazzi, editore di almeno una decina di volumi di Marchetti, era partita la sua avventura letteraria nel lontano 1988. Un legame fortissimo. «Mi colpì – spiega la Pacini Fazzi – per la sua satira pungente ma mai offensiva: aveva inventato un dialetto che non esisteva grazie al suo spirito sempre attento. Non ha mai avuto paura di dire quello che pensava, e in questo credo abbia pesato la sua origine livornese. Un altro pezzo della cultura cittadina se ne va con nostalgia, ma sono ottimista: ci sono giovani che sapranno esprimere le loro capacità». Tra quelli che conoscevano Marchetti da una vita anche Franco Fabbri, ex presidente del Consiglio comunale. «A GIORGIO - sottolinea - sono stato legato da un’amicizia fraterna nata sui banchi della scuola elementare e negli interminabili giochi nei nostri giardini confinanti, dal rapporto leale e prezioso tra il mio ruolo politico amministrativo e il suo incarico di illuminato urbanista e uomo di cultura. Una vicinanza con Giorgio fino a pochi giorni fa seduti al solito tavolo del solito bar a Viareggio con i bellissimi ricordi e le risate di sempre». Messaggi di cordoglio dal segretario provinciale del Psi Moreno Coturri e dal consigliere regionale Udc Giuseppe Del Carlo. Parole di stima dal presidente della Provincia Stefano Baccelli. «LA SCOMPARSA di Marchetti - commenta - lascia un grande vuoto nella comunità lucchese che da ieri è più povera di arguzia, cultura e intelligenza. Con lui se ne va un grande professionista, un raffinato urbanista, un intellettuale veramente a tutto tondo, mai saccente, mai scontato». «Marchetti - sottolinea il sindaco Alessandro Tambellini - è stato un uomo dalla personalità poliedrica, dalla battuta fulminea e fulminante». Messaggi anche dal mondo dell’informazione. A partire da Marcello Petrozziello: «L’ultimo ricordo di Giorgio è l’sms che mi ha mandato dal telefono cellulare pochi giorni fa, esattamente il 28 agosto. Parole prese in prestito da Catullo: que in perpetuum, frater, ave atque vale. E ti saluto per sempre, fratello, e addio». Quasi una profezia di quello che sarebbe successo dopo pochi giorni. Mariella Bonacci sottolinea l’importanza della sua amicizia anche da un punto di vista professionale. «Molte le iniziative che abbiamo promosso insieme - aggiunge Daniela Bartolini - ci mancherà la sua critica ironia». «E’ stato un collaboratore eccezionale - scrivono Laura Ziegler e Herbert Handt - in tante iniziative culturali, soprattutto nelle prime stagioni liriche che abbiamo allestito insieme al Rassicurati di Montecarlo». «Dopo aver postato sul mio profilo Facebook il Requiem di Mozart nell’esecuzione di Karajan, somma vetta nella somma esecuzione - commenta Andrea Colombini - non so come altro ricordare questo genio e questa mente illuminata di amico e di mentore. Un uomo educato, colto, ironico, squisito e arguto. Uno spirito libero e sapiente». «Ci rimane una Lucca più grigia, più piatta e più banale - aggiunge amaramente Umberto Sereni - se dove stai andando incontri Pasega, Silva, Casali, Frezza salutali per noi e fai loro sapere che non li abbiamo dimenticati. Come non ti dimenticheremo». Fabrizio Vincenti