Morto da giorni, la moglie non può chiedere aiuto: salvata dal comandante della Municipale

Anziano colto da fatale malore. Lei, disabile, non poteva dare l’allarme

Vigili urbani

Vigili urbani

Lucca, 15 luglio 2019 - Tragedia della solitudine ad Altopascio. L’hanno trovato morto in cantina in avanzato stato di decomposizione. La moglie, malata e disabile, ha vegliato il cadavere per almeno una settimana. Lei era a terra, impossibilitata a rialzarsi, disidratata, ma viva. A dare l’allarme sono stati i vicini di casa, insospettiti per il fatto di non aver visto la coppia da giorni e per l’odore acre provenire dalla villetta adiacente, acuito dalla calura estiva. Così hanno avvertito le forze dell’ordine.    Sul posto sabato intorno alle 21,30 sono intervenuti i vigili del fuoco, che sono riusciti ad aprire la porta e gli agenti della polizia municipale di Altopascio. Il comandante Italo Pellegrini si era insospettito della loro assenza e personalmente aveva bussato alla porta diverse volte già sabato pomeriggio. Nessuno rispondeva. Sembrava che i due anziani fossero spariti nel nulla. Così è scattato il blitz. All’interno la macabra scoperta. Alessandro Paoletti, 71 anni, giaceva senza vita da diversi giorni nella sua abitazione di via Sette Fratelli Cervi, a pochi passi dal centro di Altopascio. La consorte a breve distanza, che ancora respirava. Gli operatori hanno perlustrato l’appartamento e, guidati anche dal fetore, hanno scoperto il cadavere. Nei prossimi giorni verrà effettuata l’autopsia, per escludere che vi siano stati fatti violenti o che il decesso sia ascrivibile a terzi. Intanto la casa è stata posta sotto sequestro probatorio dai vigili urbani ai sensi dell’articolo 354 del codice di procedura penale. E’ possibile che l’anziano abbia accusato un malore, ma saranno gli accertamenti a stabilire con certezza l’accaduto. Sul luogo della tragedia anche i carabinieri e una ambulanza della Misericordia di Montecarlo che ha trasportato con urgenza la donna all’ospedale.    Non avendo parenti in zona, nessuno ha cercato il pensionato che viveva con la moglie Tuliana, 65 anni, e che accudiva da anni. Riservato ma gentile, era occupato a tempo pieno con l’assistenza della compagna. Sandrino, come tutti lo chiamavano (era affettuosamente e misteriosamente chiamato anche «Cavicchi»), aveva lavorato alla ex cartonificio Giusti, ora azienda Pro Gest, nei pressi del casello autostradale.    Abitava  in un quartiere residenziale, nella strada che unisce via Firenze con la provinciale Romana. L’insistenza nel cercarli ha evitato, quasi certamente, che i decessi fossero due. Per il comandante Italo Pellegrini non era normale non vederli in giro. «Un uomo di una gentilezza e di una sensibilità unica – racconta Roberto Regoli dell’omonima edicola, – veniva tutte le mattine ad acquistare il giornale, si offriva sempre di aiutare gli altri, lo avevo visto leggermente affaticato, siamo davvero affranti».