Prorogare o non prorogare la concessione a Geal? Più che un dilemma, risulta essere un ginepraio per la politica lucchese e toscana. Gli interventi di chi è a favore e contrario sono tutti registrati dalla cronaca di queste ultime settimane. E quella che si annuncia risulterà decisiva per la proposta in discussione a livello regionale. Oggi, sulla questione che riguarda una vasta comunità e il bene comune per eccellenza, l’acqua, interviene Luca Menesini, consigliere provinciale con delega allo sviluppo locale.
Quale idea si è fatto del dibattito sul tema in discussione? "La presa di posizione dei soggetti intervenuti sulla stampa è positivo; ma proprio per questo dimostra che la questione deve essere affrontata seriamente".
Qual è la sua posizione? "L’unica strada percorribile è la proroga. Una scelta di buon senso, che può sembrare all’italiana ma in questo caso l’affermazione si traduce nel dare il tempo necessario per poter fare una sintesi; non dimentichiamo che il tema dell’acqua non è uno di quelli strettamente locali perché interessa territori della costa toscana; ed è altrettanto vero che il voto trasversale avvenuto in commissione, rappresenta giustamente l’interesse di un bene che non può e non deve avere bandiere perché, appunto, è trasversale".
Che cosa considera imprescindibile in questa discussione? "Sicuramente che l’acqua debba rimanere pubblica, che si arrivi alla riunificazione dell’acqua del Serchio e che occorre mantenere un approccio critico verso l’appetito della Multiutility. Guardi, diciamo pure banalmente che divisi non si conta ma uniti si ha valore: poi vedremo se nel futuro si tratterà di un’unica società o più società ma sicuramente dovrà essere pubblica".
Nel dibattito chi ha apprezzato di più? "Ho letto tutti volentieri, tuttavia vorrei sottolineare, anche per una questione di democrazia, che la voce del sindaco di Lucca Mario Pardini rappresenta un elemento importante".
È la concessione a Geal in scadenza a mettere fretta oppure c’è dell’altro? "Intanto sottolineo che il passaggio di Geal in Gaia è datato oltre 20 anni fa e mi chiedo che cosa può cambiare l’attesa di altri due anni; tra l’altro sottolineo che in questi anni è cambiato il mondo, sull’acqua ne abbiamo viste di tutti i colori e su una cosa dobbiamo stare attenti, ovverosia al ruolo eventuale della multiutility, un rischio che se l’operazione di passaggio da Geal in Gaia avvenisse ora, non sarebbe affatto da escludere. Geal è un gioiello, la scelta che fece la politica degli anni Novanta fu giusta e gli investimenti di cui ha bisogno devono avvenire nel tempo e secondo la logica che guarda i bisogni del futuro".
Qual è il suo appello? "Mi rendo disponibile a predisporre un tavolo in Provincia con tutti i soggetti, un luogo neutro dove ampliare la discussione e trovare la giusta soluzione; c’è bisogno di un confronto ampio, democratico e sincero, non possiamo affrontare il tema dell’acqua in un’ottica localistica, la politica deve prendersi le sue responsabilità per dare risposte certe alla comunità nel suo insieme".