La figlia era "prigioniera", lei fa arrestare lo spacciatore

La madre, disperata, si è rivolta ai carabinieri per rintracciare la ragazza. Blitz in una casa a S. Anna: in manette diciannovenne tunisino con l’eroina

In azione i carabinieri del nucleo radiomobile di Lucca (foto di repertorio)

In azione i carabinieri del nucleo radiomobile di Lucca (foto di repertorio)

Lucca, 2 febbraio 2020 - C’è voluta tutta la forza della disperazione di una madre coraggio per mettere fine all’incubo spaventoso in cui era sprofondata una giovane lucchese sui 30 anni, prigioniera di un giro di droga e del suo pusher. La madre della ragazza, dopo aver tentato invano di strappare la figlia da quel vortice senza fondo in cui era finita, si è rivolta ai carabinieri e ha fatto arrestare lo spacciatore che forniva l’eroina e che aveva soggiogato da tempo la giovane.

In manette è finito un tunisino di 19 anni. Nella sua abitazione di Sant’Anna, i carabinieri intervenuti su indicazione della donna hanno trovato una ventina di grammi di eroina e anche la giovane tossicodipendente. Adesso si indaga per capire se la trentenne sia stata anche vittima di un’aggressione proprio da parte del pusher arrestato.

Il blitz dei carabinieri è scattato nel pomeriggio di venerdì, d’intesa con la Procura. Una pattuglia della sezione radiomobile di Lucca è intervenuta nell’abitazione indicata dalla madre della ragazza per il reato di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.

Secondo quanto ricostruito finora, i militari sono infatti giunti al giovane tunisino dopo aver ricevuto la segnalazione di una donna che segnalava l’allontanamento da casa, da alcuni giorni, della propria figlia, una giovane sui 30 anni, tossicodipendente. Sempre secondo quanto denunciato dalla madre, la giovane sarebbe stata anche vittima di violenze, sia fisiche sia psicologiche, da parte di una persona di cui, però, la donna non conosceva le generalità. Sapeva solo che la figlia le aveva lanciato chiari messaggi in cui lei stessa chiedeva aiuto, per uscire da quel tunnel apparentemente senza fine.

E qui sono scattate le indagini tempestive dei carabinieri, preoccupati anche delle condizioni di salute della giovane. Partendo dal telefono cellulare in uso alla ragazza, i militari hanno rapidamente localizzato l’abitazione in una corte nel quartiere di Sant’Anna, che risultava in affitto a un italiano, ma dove dimorava di fatto il diciannovenne tunisino.

I carabinieri hanno tenuto d’occhio i movimenti intorno all’abitazione e hano aspettato il momento opportuno per intervenire all’interno della casa. Quindi venerdì pomeriggio è scattato il blitz. Nella casa oltre alla giovane donna, i militari del radiomobile hanno appunto sorpreso lo straniero, un diciannovenne tunisino privo di documenti e in evidente stato di alterazione legato a una recente assunzione di eroina. Con sé il giovane spacciatore aveva un quantitativo di circa 20 grammi di eroina, oltre a vario materiale per il confezionamento e lo spaccio della sostanza stupefacente. Il giovane è stato quindio arrestato per detenzione di droga a fini di spaccio.

Ma non è tutto. Oltre a essere finita in quel giro di droga, schiava dell’eroina, è emerso dagli accertamenti dei carabinieri che la ragazza, visibilmente scossa, dopo una recente aggressione era finita al pronto soccorso. Qui, a causa delle percosse subite, era stata refertata per contusioni al viso, con una prognosi di dieci giorni. E su questo fronte le indagini proseguono per accertare eventuali altri rfeati a carico del giovane pusher tunisino, che si trova al momento detenuto nel carcere di “San Giorgio“. La sua posizione sarà vagliata nei prossimi giorni dal gip. Intanto la madre ha potuto riabbracciare la figlia e spera che ora possa essere aiutata a intraprendere la strada giusta per uscire da quel pozzo senza fondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA