
Ivo Poli (foto Borghesi)
Lungo il fiume Serchio si continuano a vedere migliaia di tonnellate di legna morta. E’ quanto porta a conoscenza e in qualche modo denuncia, come ha fatto anche in passato, Ivo Poli, esperto di agricoltura e piante e presidente dell’Associazione nazionale Città del Castagno.
"Se la Toscana è la Regione più boscata d’Italia, la Garfagnana è il territorio più boscato della Toscana con oltre il 75% di boscosità. Oggi si parla di cambiamenti climatici, è vero, ma in Garfagnana le piene del Serchio ci sono sempre state. La grande differenza consiste che fino a cinquanta anni orsono, anche le piene del fiume erano in qualche modo sotto controllo - afferma - . Le sponde del fiume erano gestite e tenute pulite. L’acqua del fiume se allagava i tanti campi coltivati lungo le sponde, non faceva danni, anzi li arricchiva con uno strato di limo e humus. Oggi ogni piena porta disastri".
Perché, presidente Poli, questo cambiamento in soli cinquanta anni?
"Fino agli anni ‘70 del secolo scorso era ancora molto attiva l’agricoltura e l’allevamento, i boschi erano tutti gestiti e quando erano maturi, venivano rinnovati con il taglio della legna. Quando le piene del fiume Serchio portavano legna morta, gli abitanti della zona, appena la piena era diminuita, cercavano di arrivare su quelle isolette dove era rimasto qualche tronco, ceppe e ramaglie. A questa legna venivano posti sopra alcuni sassi come segnale. In pratica era prenotata. Da quel momento aveva un proprietario e questa usanza veniva rispettata da tutti. Quando poi il fiume tornava nel suo letto originario, le persone che avevano “segnato“ questo legname, ritornavano sul posto e portavano a casa la legna. Questa era una legge di “uso e consuetudine“, che oggi, purtroppo, non si applica più. Se i vigilanti della pubblica amministrazione trovano qualcuno a prelevare della legna morta lungo il letto del fiume, scattano forti sanzioni, oltre alla denuncia di furto allo Stato".
"Con l’abbandono del bosco, dei pascoli, dei pastori con le greggi - conclude Ivo Poli - , i campi e i boschi sono abbandonati a loro stessi. Tutto questo comporta che a ogni forte temporale, molti alberi cadono creando vari ammassi fino a terminare sul letto del fiume principale e dare vita ad ulteriori pericolosi sbarramenti. Se si continua a non gestire e pulire il territorio, non ci possiamo poi lamentare se succedono vari disastri naturali con sempre maggiore frequenza".
Dino Magistrelli