La terra continua a tremare Oltre 30 lievi scosse solo ieri

Passata la paura scatenata dalle scosse di terremoto che nel pomeriggio di giovedì si sono susseguite una dopo l’altra, con magnitudo rispettivamente di 3.8, alle 17,48, 3.2, alle 17,49, e 2.0 alle 17,50, tutti compresi nell’area di circa 7 km a nord est del comune di Fosciandora in Garfagnana, è tornata negli abitanti la consueta accettazione della periodicità di questi inevitabili e imprevedibili fenomeni. Di lì a poco lo sciame si è concentrato sull’area appenninica confinante del modenese, con un’attività iniziata alle 17,53 con una scossa sotto i 2.0 che ha interessato l’area dei crinali ad ovest di Pievepelago e che è proseguita ininterrottamente, fortunatamente sempre a bassa intensità, sia nella notte sia nella giornata di ieri. Si dovrebbe trattare, dicono gli esperti, di un importante sciame sismico sull’Appennino Tosco Emiliano, con il frequente propagarsi di quelle normalmente definite scosse di assestamento, che in quanto tali sono decisamente lievi.

Queste hanno interessato perlopiù la stessa area di confine, con due eccezioni: una localizzata intorno alla mezzanotte di ieri (2.4) e ricompresa nella mappa sismica di Castiglione, con epicentro nell’area di San Pellegrino in Alpe, mentre la seconda è di ieri nel pomeriggio, alle 16,40 nell’area di Fosciandora e una scossa di lievissima entità (1.1) a una profondità di 16 km. Alle 17,42 è poi ripresa l’attività su Pievepelago, sempre molto contenuta in termini di energia sprigionata.

Fiorella Corti