
“Inseguo il ritmo della vita“. Il batterista eclettico che crea mondi
"Inseguo il ritmo della vita, cerco la connessione con i luoghi e mi piace ricreare mondi attraverso il suono... La mia è una sperimentazione continua, un viaggio sonoro ed emotivo. Questo è ciò che ho cercato di esprimere in questo mio primo disco, “Notte“, un lavoro molto sperimentale".
Piero Perelli, lucchese, 36 anni ad aprile, è un musicista, batterista e sound explorer incredibile che ha sviluppato un percorso artistico eclettico: spazia infatti dall’improvvisazione libera alla creazione di colonne sonore per film, collaborando con artisti e musicisti internazionali sia dal vivo che in studio.
Questo suo primo album solista, “Notte”, in uscita il 15 marzo per le etichette “Stellare“ e “L’amor mio non muore“, rappresenta un lavoro di ricerca sonora che esplora l’anima più intima e sperimentale attraverso la batteria e le percussioni. Detto così potrebbe sembrare qualcosa di prevedibile e poco emozionante, eppure si tratta al contrario di un viaggio emozionale straordinario che in queste 9 tracce cattura la sua continua ricerca sonora e il dialogo con artisti di diverse estrazioni. Il risultato, sorprendentemente, è un’opera quasi orchestrale.
Dallo scorso anno Piero Perelli è in tournée con Vinicio Capossela, dopo aver registrato il suo ultimo album “Tredici Canzoni Urgenti”: a dicembre si è esibito con lui persino in uno speciale concerto sotto la piramide trasparente del Louvre. Sempre lo scorso anno, con Glen Hansard e Marketa Irglova, ha invece intrapreso un tour in Europa e negli Stati Uniti, esibendosi nei teatri più prestigiosi del mondo come Radio City Music Hall di New York, Ryman a Nashville, Atlanta Symphony Hall, Glastonbury Festival e tanti altri, per celebrare il quindicesimo anniversario del film “Once”, vincitore del premio Oscar come miglior canzone. Ha lavorato anche con Eddie Vedder dei Pearl Jam per le musiche del film “Flag Day” di Sean Penn.
Eppure Piero Perelli è il ragazzo semplice di sempre, dotato di un sorriso contagioso e del massimo understatement che si possa trovare nel mondo della musica, soprattutto se affiancato a una tecnica mostruosa e a una sensibilità raffinatissima: nelle sue mani le bacchette possono trasformarsi all’improvviso in pennelli e disegnare suoni perfetti e leggeri come miniature. Una versatilità artistica che spazia ovunque, fino alla “spoken word poetry“, danza e musica, con la sorella, attrice e performer, Giulia Perelli.
Qui a Lucca presenterà il suo disco “Notte“ in anteprima assoluta giovedì 14 marzo alle ore 21.15 al Mercato Del Carmine. Un concerto a ingresso gratuito, previa prenotazione obbligatoria con nome e cognome a: [email protected]
"Sono molto felice di presentare questo mio primo lavoro da solista – sottolinea Piero Perelli –, è un disco che avevo nel cassetto da due anni. E’ nato osservando ed approcciandomi al mio strumento con una visione completamente slegata dal ruolo classico della batteria. Nel disco compaiono alcuni ospiti, musicisti grandiosi che ho conosciuto negli anni e fanno parte della mia crescita artistica. Dal vivo sono curioso ed entusiasta di portare in giro questa performance in solo".
"L’idea è la conversazione estemporanea, partendo da un canovaccio di idee legate al disco ed elaborarle improvvisando con la risonanza dei luoghi in cui mi esibirò. In questo senso il Mercato del Carmine è uno spazio storico straordinario per proporre i brani di “Notte“. Ci sarà molta improvvisazione e ad un certo punto avrò anche Luca Giovacchini alla chitarra come special guest".
In tutto questo suo vorticoso peregrinare in giro per il mondo tra un tour e l’altro, tra una registrazione e l’altra con artisti e produttori internazionali come Robin Hannibal (Kendrick Lamar, Little Dragon), Paul Savoy (A-Ha) Edoardo Bennato, Simone Giuliani (Andrea Bocelli, Royal Philharmonic Orchestra), Roberto Dell”Era, Matteo Buzzanca (Trash), Federico De Robertis (Gabriele Salvatores, Carlo Vanzina), e molti altri, Piero Perelli mantiene comunque il suo centro di gravità permanente a Lucca. Qui, nella quiete della campagna, ha anche creato un proprio laboratorio personale, il “SoundSet Studio“, dove ha anche registrato una libreria di groove e loop di batteria per l’American That Sound messa a disposizione dei produttori di tutto il mondo. Perché la musica, e la sua in particolare, è soprattutto libertà.