
SOCCORSI INUTILI Diego Da Prato era nato a Roma il 17 aprile del 1971 e viveva a Caprona con la compagna
Lucca, 4 agosto 2017 - DIEGO Da Prato era nato a Roma il 17 aprile 1971, ma da tempo si era stabilito a Caprona, nel territorio comunale di Vicopisano, dove viveva insieme alla compagna. Lavorava come meccanico all’officina di Chiocchetti Centro Moto, concessionario che dista poche centinaia di metri dal punto in cui il centauro ha perso la vita ieri mattina lungo la via Nuova per Pisa.
QUANDO la notizia della morte di Da Prato è giunta in officina, i colleghi sono stati presi dallo sconforto: «Lavorava qui da due o tre anni circa – racconta Daniele Chiocchetti, uno dei titolari del Centro Moto – e in questo lasso di tempo aveva avuto modo di farsi apprezzare sia come persona che come professionista. Abbiamo perso un amico oltre che un validissimo meccanico. Possono sembrare frasi di circostanza, ma non lo sono: Diego era davvero un ragazzo bravissimo, mite, tranquillo, a volte silenzioso, ma sempre educato e per questo molto apprezzato anche dai clienti. Siamo sconvolti dalla sua perdita». Un dolore che lascia attoniti e disarmati: «Questa tragedia ci ha colto alla sprovvista, non sappiamo come comportarci. Stiamo pensando anche – conclude Chiocchetti – di tenere chiuso un giorno in segno di lutto».
L’INCIDENTE riapre inevitabilmente la polemica sulle condizioni di sicurezza della via Nuova per Pisa, una strada che troppo spesso viene percorsa a velocità elevate, con grossi rischi per automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni. Non c’è utente della strada che qui possa dirsi al sicuro e già in passato, su questa lingua di asfalto che collega Lucca e Pisa, si sono verificati altri scontri mortali. «Uno dei miei migliori amici – ricorda uno degli abitanti della zona, accorso ieri mattina sul punto dell’impatto tra la moto e il pick-up Nissan – è morto su questa strada per un incidente con lo scooter». «Le macchine vanno troppo forte – gli fa eco un anziano residente – e le moto fanno sorpassi azzardati. Bisognerà pur far qualcosa, altrimenti da queste parti si continueranno a contare le vittime».