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Pietrini e la sfida di Imt. Boom di richieste e 14 nuove assunzioni

E' il neuroscienziato il nuovo direttore della Scuola di Alti Studi che conta migliaia di domande di iscrizione da tutto il mondo

Pietro Pietrini (foto Alcide)

Lucca, 13 novembre 2015 - E’ Pietro Pietrini, professore di biochimica e clinica e biologia molecolare clinica, psichiatra, residente a Viareggio, il nuovo direttore dell’Istituto di Alti Studi Imt Lucca, che oggi conta 137 studenti selezionati (e laureati) pronti a specializzarsi presso il campus lucchese in una delle tre macro aree proposte: economia, management e sistemi complessi, oppure informatica e ingegneria dei sistemi, o ultimo, il patrimonio culturale. Il curriculum del professor Pietrini, cresciuto a Carrara, sembra non aver fine: neuroscienziato di fama mondiale, con esperienza ultradecennale negli Stati Uniti dove ha condotto ricerche innovative, poi direttore anche dell’unità operativa di psicologia clinica dell’Università di Pisa. E’ lui stesso a sgomberare il campo dalla domanda più facile: «sembra un curriculum che non ha relazione con l’Imt, ma non è così.

L’approccio neuroscientifico è uno strumento che offre risposte a tutte le discipline». «L’Imt è un gioiello. - ha sottolineato ieri nella conferenza stampa di presentazione, presenti anche il sindaco Alessandro Tambellini, il presidente della Provincia Luca Menesini e il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio e della Fondazione Flafr, fondazione lucchese per l’alta formazione e la ricerca, Arturo Lattanzi -. Lo definirei una casa di acciaio e vetro, solida ma perfettamente trasparente in tutto quello che è il suo operato. Costituiremo alleanze strategiche con il tessuto produttivo e industriale, ma anche con le istituzioni di eccellenza lucchesi e non solo. Tra gli obiettivi anche la creazione di un vero e proprio laboratorio trasversale multidisciplinare». I numeri sono la cartina al tornasole del successo di Imt: nell’ultimo anno sono piovute 2mila richieste di iscrizione da tutto il mondo, e tra queste solo 30 sono risultati gli studenti selezionati a cui si aggiungono i 107 degli anni precedenti. Gli studenti qui non pagano alcuna quota, anzi. Sono ospiti gratuiti con vitto e alloggio compresi.

Il Miur a Imt versa quasi 7 milioni di euro, a cui si aggiungono 400mila euro della Fondazione che però in più offre la disponibilità di tutti i locali per un impegno quantificabile, secondo il direttore amministrativo di Imt, dottor Vincenzo Tedesco, in almeno 3-4 milioni di euro. «Sono dieci anni che è nato Imt - ha ricordato Lattanzi , un istituto in cui come Fondazione investiamo e continueremo a investire importanti risorse. E’ già un’eccellenza riconosciuta nel mondo, ma vogliamo vederlo crescere». E così sarà. Nel 2016 si concretizzerà un programma a tutto vantaggio dell’occupazione. I 14 docenti di ruolo attuali diventeranno 20 - quindi entreranno in organico altri 6 ricercatori - e i 32 addetti agli uffici amministrativi attuali diventeranno 40, con un’implementazione di 8 impiegati. Tambellini si è lasciato andare a una sorta di monito: «Imt è una realtà unica - ha detto - che nei nostri intendimenti dovrà radicarsi ancora di più nella sua città, con maggior attacamento territoriale, per un benefico ritorno cittadino sul piano culturale». Parole di elogio da parte di Menesini che ha ringraziato anche i precedenti direttori Fabio Pammolli e Alberto Bemporad. «IMT è un istituto pubblico - ha sottolineato il neo direttore che succede, appunto, a Bemporad - , esempio di interazione pubblico-privato. Dovrà crescere, questo è l’imperativo, e la componente di neuroscienze cognitive e sociali non solo arricchirà la mission di Imt, ma porterà allo sviluppo di un progetto originale con l’integrazione delle altre discipline presenti».

Laura Sartini