"Il restauro della torre deve essere completo"

Il comitato Strettoia scrive all’amministrazione comunale. Chiesta tutta la documentazione. dell’intervento di recupero

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Hanno inviato una lettera a sindaco, dirigente e assessore ai lavori pubblici per chiedere tutta la documentazione legata all’intervento di restauro di Torre Beltrame, che a parer loro rischia di restare “monco“ visti i tempi non proprio rapidissimi del recupero del manufatto sull’Aurelia, a Montiscendi. A mobilitarsi sono i cittadini che compongono il Comitato Strettoia, già in passato intervenuto per chiedere lumi sul cantiere.

"Apprendiamo che l’intervento è fermo da tempo – scrive il presidente Diego Pelucchini – e che le cause siano imputabili, in parte, al rinvenimento di pavimentazioni cinquecentesche. A noi profani pare ovvio che la torre, voluta dal granduca di Toscana Cosimo I come opera militare a difesa litoranea di Lucca, possa contenere una pavimentazione cinquecentesca, visto che la costruzione fu avviata nel 1560 sotto la direzione dell’ingegner Giovanni Caccini e fu conclusa nel 1590 da Ferdinando con l’ingegner Lelio Spannocchi". Il comitato dice quindi di apprezzare lo sforzo dell’amministrazione per recuperare l’opera, ma sottolinea che si tratta ancora della fase iniziale e che il cantiere riguarda solo una modesta porzione del manufatto. "Se non c’è una idea globale sul recupero, ovvero una continuità di programmazione oltre al primo lotto – prosegue Pelucchini – l’intervento risulterà monco e sarà impossibile un’immediata fruizione della torre, con conseguente spreco di risorse economiche. Per valutare direttamente gli interventi e fornire le nostre valutazioni chiediamo una copia di alcuni documenti sperando in un riscontro all’insegna della collaborazione". I documenti chiesti dal comitato sono diversi: dal contratto d’appalto al computo metrico estimativo delle opere, dal verbale di consegna dei lavori a quello del sopralluogo del dirigente con la decisione di sospendere i lavori. E ancora: eventuali ordini di servizio, la denuncia delle opere al Genio civile, la relazione tecnica illustrativa e copie della relazione geologico-tecnica.

d.m.