Il “Quartetto per la fine del tempo“

La composizione di Messiaen domani alle 18 in diretta su Noitv apre la 57ª stagione dell’AML

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Domani l’AML dà il via alla 57ª stagione con un concerto inserito nel calendario di eventi dedicato alla Giornata della Memoria e del Ricordo. Il concerto in diretta tv è dedicato al “Quartetto per la fine del tempo“ di Messiaen. Durante il concerto, in esclusiva per il pubblico dell’AML, verranno presentate quattro illustrazioni originali di Mimmo Paladino dedicate all’opera di Messiaen

Il “Quartetto per la fine del tempo“ di Olivier Messiaen è uno dei più alti esempi di musica da camera del Novecento, un capolavoro che parla della grandezza possibile agli uomini, della loro capacità di resilienza, dell’arte come antidoto alla morte e alla violenza. In occasione degli 80 anni dalla prima esecuzione, avvenuta il 15 gennaio 1941 nel campo di concentramento di Görlitz, l’Associazione Musicale Lucchese lo ha scelto come concerto di apertura della stagione 2021.

A cimentarsi con la forza visionaria e l’intensità di questa composizione, domani alle 18 (in diretta su NoiTv), saranno quattro musicisti ben conosciuti dal pubblico che nel corso della loro carriera hanno interpretato questa composizione per alcune tra le più rilevanti Istituzioni musicali: il violinista Alberto Bologni, il violoncellista Vittorio Ceccanti, il clarinettista Remo Pieri e il pianista Fabrizio Giovannelli. Con loro, sul palco dell’auditorium “Boccherini”, Sandro Cappelletto, scrittore e storico della musica, autore della drammaturgia e voce narrante.

In occasione della diretta televisiva, in esclusiva per l’Associazione Musicale Lucchese, saranno presentate anche quattro intense illustrazioni che Mimmo Paladino, uno degli artisti italiani più noti in ambito internazionale, ha realizzato per il volume Görlitz 15 gennaio 1941 (ed. Colophon, 2021) che raccoglie una testimonianza della Senatrice a vita Liliana Segre e uno scritto di Sandro Cappelletto.

Composto nel 1940 nel campo di concentramento Stalag VIII-A, nel villaggio polacco di Görlitz, dove Messiaen era stato deportato, il Quartetto di fatto salvò la vita al compositore francese. Il campo, infatti, era diretto da un comandante appassionato di musica. Fu proprio lui a ordinare a Messiaen la composizione di pagine da suonare davanti ai soldati e ai 400 deportati che erano imprigionati a Görlitz. Il concerto fu eseguito da Messiaen stesso al pianoforte, insieme ad altri tre prigionieri, tutti musicisti dilettanti, ed è presto diventato uno dei simboli del dramma della Seconda Guerra Mondiale.