REDAZIONE LUCCA

Il Palazzo Littorio diventerà un polo culturale

Progetto affidato all’Università di Firenze. Una volta acquisito l’edificio ospiterà delle sale espositive. Intervento da oltre 200mila euro

CAMAIORE

Saranno gli studenti dell’Università di Firenze a studiare il progetto del nuovo Palazzo Littorio: una funzione culturale di eccellenza per l’ex Casa del Fascio nella Piazza XXIX Maggio. Anni ed anni di promesse e richieste e finalmente sembra che il palazzone, che fa da sfondo alla Porta Nuova dei camaioresi, veda nascere atti concreti per un suo utilizzo. Durante la scorsa amministrazione, pur appartenendo al Demanio, il sindaco Marcello Pierucci, allora assessore al ramo, ne rimise in sesto il tetto. Adesso, puntando il fulcro cittadino proprio sulla piazza di ingresso al centro storico, il Littorio può aspirare a nuovi fasti: le funzioni sono obbligate, nel senso che devono essere legate alla storia e cultura dei luoghi. Il Demanio lo cederà al Comune gratis purché gli utilizzi siano appunto quelli stabiliti: musei, sale espositive e via dicendo.

"Non posso non ammettere di aver puntato in primis su questa zona della città – ha detto Pierucci – con il futuro giardino murato tra via Tabarrani e via Delle Muretta come ingresso al centro collegato alla piazza e alle mura antiche…". Infatti le risorse sono state stanziate in modo notevole nel piano delle Opere pubbliche: 200mila euro per il raccordo con il giardino murato e oltre il doppio per il ripristino iniziale del Palazzo Littorio. Il venerdì di fronte si sposterà il mercato e ogni evento si farà soprattutto qui. Negli anni ‘70 nel palazzo operavano alcune sezioni della scuola media e poi, negli anni ‘90, delle elementari Don Milani. Poi, qualche corso di danza, mostre durante la Fiera, ma di fatto una chiusura dei battenti. A redigere i progetti di studio saranno ora gli studenti del professor Fabbrizzi dell’Università di Architettura fiorentina: per lo studio sono stati già stanziati oltre 14mila euro.

Altre volte, in passato, sono state chiamate le leve universitarie per redigere disegni da applicare ad alcune aree cittadine: anni fa ad esempio, a Villa Le Pianore, vennero esposti numerosi interessanti schizzi per ristrutturare l’Arlecchino da parte del vivaio di studenti del professor Riani. Il tutto fu bello, ma rimase lettera morta. Adesso i cittadini auspicano che i disegni del palazzone si trasformino in progetti e lavori concreti per farlo rivivere davvero.

Isabella Piaceri