Il Coni affonda la piscina alle Tagliate "Manca la funzione sportiva..."

Clamoroso stop al progetto dell’impianto ludico-motorio: saltano i fondi del Pnrr da quasi 2 milioni. Il sindaco e gli assessori: "Brutta sorpresa, ora cerchiamo una soluzione, ma non sarà facile"

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"Pensavo fosse amore, invece era un calesse": è necessario citare il mai dimenticato Massimo Troisi per provare a gettare luce nel clamoroso stop al progetto della piscina ludico-motoria che dovrebbe sorgere nel complesso delle Tagliate. Il progetto, ovviamente curato da un professionista e avallato dai tecnici comunali, si è letteralmente andato a schiantare con il no pressoché definitivo del Coni che lo ha giudicato "non rispondente ai criteri di funzionalità sportiva", oltre a rilevare una serie piuttosto lunga di mancanze. Tradotto: non è finanziabile, perché non si tratta di un progetto con finalità sportive fondamentali per ricevere un cospicuo finanziamento.

In quell’area, l’allora amministrazione Tambellini aveva sviluppato un progetto per realizzare la piscina ludico-motoria insieme a un palazzetto per il pugilato e per pesistica. Tre discipline sportive, secondo chi ha sviluppato il progetto, in grado di garantire soldi (1,9 milioni) dal PNRR. Non per il Coni che ha ritenuto la piscina ludico-motoria "priva di banchine perimetrali su due lati in difformità dal DM 18031996 e dalle norme Coni". In quel progetto, non c’è nessuna funzione sportiva e mancano così i presupposti per richiedere fondi.

ll progetto da 3.9 milioni di euro, affidato a uno studio di architettura esterno al Comune, era stato approvato dalla Conferenza dei servizi, in cui era tuttavia assente il Coni provinciale – non tecnicamente competente a giudicarlo – e doveva vedere approvata la variante urbanistica nel consiglio comunale di giovedì: a poche ore dalla convocazione, il no del Coni. Un micidiale flop a cui hanno provato a dare spiegazione il sindaco Mario Pardini e gli assessori allo Sport e ai Lavori Pubblici Fabio Barsanti e Nicola Buchignani. "Avevamo espresso perplessità proprio sull’adeguatezza dell’elaborato in campagna elettorale – ha spiegato Pardini – ma responsabilmente - perché quest’opera era comunque necessaria e finanziata - l’abbiamo sostenuta, portata avanti e abbiamo trovato la maniera di abbassare i costi proprio per permetterne la realizzazione. Ma arrivati quasi al traguardo abbiamo trovato una sgradevole sorpresa".

Ora si proverà a chiedere una proroga, ma con scarse possibilità: a quel punto, resterebbe solo da riprogrammare per intero l’opera. "Il parere Coni era fondamentale proprio per accedere al finanziamento PNRR – ha aggiunto Buchignani – il progetto è a forte rischio perché i tempi tecnici per variarlo, per la conferenza dei servizi e le gare sono troppo corti. Stiamo già lavorando con gli uffici per capire cosa possiamo fare".

"Quando ci si muove su queste procedure progettuali bisogna aver ben chiare le regole e gli interlocutori istituzionali vanno interpellati – ha concluso Barsanti – è un progetto importante ma sbagliato che rischia di far perdere 1,9 milioni al Comune e di dover ripartire da capo. Adesso si prospettano due strade per cercare di recuperare: sperare in una proroga sui termini del PNRR – ma oggettivamente è molto difficile – oppure cercare di capire sa sia possibile utilizzare quel finanziamento per un’altra struttura con un altro progetto. L’impegno dell’amministrazione per palestra di pugilistica e la piscina inclusiva non sono in discussione".

Fabrizio Vincenti