Gaetano Orzali, l’architetto che guardava al futuro di Lucca

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“Gaetano Orzali 1873-1954. Progetti e opere tra Lucca e Genova“. Si presenta domani alle 17 nell’auditorium del Palazzo delle Esposizioni della Fondazione Banca del Monte in piazza San Martino il volume di Maria Cristina Poggi, Vinicio Mazzuola e Mariella Morotti dedicato a Gaetano Orzali, edito da Maria Pacini Fazzi. L’evento si aprirà con i saluti di Andrea Palestini, presidente della Fondazione Banca del Monte di Lucca, e del sindaco Mario Pardini, Maria Adriana Giusti e Alessandro Tambellini.

Orzali, anche nelle opere più intensamente marcate dallo stile Liberty, conservò tracce indelebili del classicismo rinascimentale. Ma l’arte progettuale di Orzali, consolidata dapprima nell’ambito lucchese, si estende poi a Genova grazie alle committenze della famiglia genovese dei Croce. Gaetano si trasferisce a Genova nel 1902 e vi resterà poi per tutta la vita. Nuovamente lo stile Liberty poi sarà la cifra delle sue realizzazioni a Viareggio.

Ma è ancora su Lucca che nei primi anni Trenta Gaetano Orzali è chiamato a progettare in grande, quando si pensa al rinnovamento della città antica secondo visioni dirompenti, che prevedono ad esempio l’allargamento del Teatro del Giglio fino ai margini di piazza Napoleone oppure la galleria di collegamento tra piazza San Michele e piazza Napoleone. Negli ultimi decenni della sua intensa carriera, lo stile dell’architetto si orientò verso la monumentale razionalità modernista che durante il ventennio fascista si era imposta. Nonostante la lunghissima permanenza a Genova, Gaetano Orzali, scomparso nel 1954, volle sepoltura a Lucca, dove la fortuna della sua famiglia aveva avuto origine e dove si era primariamente manifestata la sua opera insigne di architetto e di ingegnere. Sarà proiettato il filmato “Gaetano Orzali, I capolavori del primo Novecento”, realizzato per l’occasione.