“Festen“, il gioco della verità. Il film danese sul palco del Giglio

Conto alla rovescia per “Festen. Il gioco della verità“ di Thomas Vinterberg, Mogens Rukov & Bo Hr. Hansen, versione italiana e adattamento di Lorenzo De Iacovo e Marco Lorenzi, in scena al Teatro del Giglio il 3, 4 febbraio (alle 21) e anche il 5 febbraio alle 16. La regia è di Marco Lorenzi. Si tratta della sceneggiatura teatrale del film danese diretto nel 1998 dal Premio Oscar 2021 Thomas Vinterberg - è la prima opera aderente al manifesto Dogma 95. Con questo film, Vinterberg ha vinto il Gran Premio della Giuria al 51º Festival di Cannes (all’epoca presieduta da Martin Scorsese). La storia è quella di una grande famiglia dell’alta borghesia danese, “i Klingenfeld”, che si riunisce per festeggiare il sessantesimo compleanno del patriarca Helge.

Alla festa sono presenti anche i tre figli: Christian, Michael e Helene. Il momento di svolta sarà il discorso di auguri del figlio maggiore Christian che una volta pronunciato cambierà per sempre gli equilibri della famiglia… L’opera scava all’interno dei tabù più scomodi, affrontando la nostra relazione con la figura paterna, la verità, il rapporto con il potere e l’autorità imposta. Impossibile non pensare ad Amleto, alla tragedia greca, ma anche all’universo favolistico dei Fratelli Grimm.

Chi potrebbe mai tentare di rovesciare il mondo dei nostri padri? La scelta registica di un uso drammaturgico radicale della cinepresa permette di sfruttare la possibilità di costruire un doppio piano di realtà che consegna allo spettatore di scegliere tra il costruito sul palcoscenico e la “manipolazione” che l’occhio della cinepresa rielabora in diretta. Con un gigantesco piano-sequenza, girato dagli stessi attori per tutto lo spettacolo e proiettato davanti allo sguardo della platea, nello sforzo di amplificare, ironizzare, dissacrare e approfondire il senso delle domande di Festen.