Cartiere, dai fanghi di cellulosa nascono le solette delle scarpe

Nuovo progetto di economia circolare

Un laboratorio

Un laboratorio

Porcari(Lucca), 5 dicembre 2019 - Al via un nuovo progetto di economia circolare che recupera i fanghi di cellulosa generati dalle cartiere reimpiegandoli nella filiera produttiva, con un minore impatto sul sistema di raccolta dei rifiuti industriali. Essity - leader mondiale nei settori dell'igiene e della salute con i suoi brand Tena, Nuvenia, Tempo, Tork, Demak'Up, Libero, Leukoplast, Jobst e Actimove - annuncia oggi un nuovo progetto di economia circolare che vede coinvolto lo stabilimento produttivo di Porcari (Lucca), in Toscana. Grazie ad un processo di riutilizzo degli scarti di cartiera, originariamente destinati alla discarica, i fanghi generati dalla produzione di carta vengono reimpiegati in nuovi processi produttivi, dando vita a un circolo virtuoso che impiega le materie prime per la produzione di nuovi prodotti in carta e cartone, quali ad esempio solette per scarpe. Il progetto pionieristico, spiega una nota, è il risultato di un lungo lavoro di collaborazione tra Essity e l'associazione di categoria Assocarta, che ha permesso di classificare i fanghi di cartiera come sottoprodotto adatto al reimpiego in altri cicli produttivi.

I fanghi reimpiegati infatti, sono materiali eccellenti dal punto di vista della composizione chimica, sono privi di contaminanti, non necessitano di ulteriori trattamenti e, inoltre, viaggiano a km zero. A riceverli, in questa fase pilota, è una cartiera a pochi chilometri dallo stabilimento di Porcari, a cui la multinazionale svedese invia ad oggi il 50% dei fanghi che genera. Ad oggi Essity ha fornito 52 tonnellate di fanghi provenienti dal trattamento di depurazione delle acque, con una previsione di 70 tonnellate di materiale reimpiegato su base annua. «Siamo entusiasti di questo progetto che aggiunge un ulteriore tassello al nostro percorso di sostenibilità. Il recupero dei fanghi di cartiera presenta notevoli vantaggi tra cui minori costi di smaltimento e minor impatto sul sistema, già in crisi, della raccolta dei rifiuti industriali», afferma Ivan Ferrini, Operations Director Italia di Essity. «Attualmente siamo in grado di conferire nuova vita al 50% dei nostri fanghi, ma stiamo lavorando ad un miglioramento del processo interno al fine di estendere la possibilità di riciclo al 100%».