Estendere ad altre città la “norma Venezia”

Sono molti i sindaci delle città d’arte a chiedere di estendere la “norma Venezia”, l’ emendamento che è stato introdotto ad hoc nel “Decreto aiuti” e che riguarda appunto la città lagunare, atto a incrementare l’affitto di alloggi in locazione di lunga durata per uso residenziale. Un’applicazione che consentirebbe anche a città come Firenze e Lucca, di sottrarre alla logica degli affitti "mordi e fuggi" il patrimonio immobiliare dei centri storici. L’obiettivo della città di Lucca, ripreso con impegno dalla giunta del sindaco Mario Pardini e dall’assessore Remo Santini, mira a centrare il risultato di inserire le Mura quale patrimonio mondiale dell’Unesco. Un aspetto che, in qualche modo, potrebbe favorire il processo di “indipendenza” del centro storico dall’appannaggio degli affitti brevi per scopi turistici. Non a caso la Cgil-Filcams-Sunia, a proposito della scelta di Firenze, parla "di un segnale che va certamente nella direzione giusta; ora si intervenga sulle normative regionali per renderlo estendibile, si implementino gli sforzi sulle politiche abitative e si qualifichi il lavoro".

Aggiunge la Cgil: "Da tempo ci battiamo per sconfiggere l’immobilismo sul tema del contrasto agli affitti brevi e degli incrementi dei costi dell’abitare, dovuti alla valorizzazione della rendita: questo è un segnale che va certamente nella direzione giusta, anche e soprattutto in considerazione del vuoto assoluto del Governo su questo tema".

Mau.Guc.