“Congresso carnale“. Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

Il poeta descrive un'esperienza surreale durante un congresso carnale, dove guardie e ospiti si mescolano in un'atmosfera di paura e ansia.

CONGRESSO CARNALE

Così ci venne scritto sul verbale

delle du’ guardie entrate sulle mura.

Le’ col frignin dovuto alla paura,

io nel marasma ‘oll’ansia micidiale.

Ma a du’ guardoni ‘e s’erano ‘mboscati,

sortiti fori, privati dell’amplesso,

‘un ni dissero nulla. Era ‘n congresso,

e alla’ era giusto avecci l’invitati.

Ma ‘l filme era finito, e gran fugone

a cercassi ‘n popo’ di bel foraggio

con valche altra ‘gnobile visione;

‘un ni bastava mia solo l’assaggio

del primo tempo, senza conclusione.

Per ogni filme, in fase di missaggio,

ci voglian gli assistenti. Sì, al montaggio.