
Caso “Real Academy“. Il Tar dà ragione al Comune
Il Tar della Toscana ha respinto il ricorso presentato dalla società Real Academy Lucca relativo al provvedimento di revoca della concessione per l’utilizzo dell’impianto di San Cassiano. A darne notizia è stata la stessa società sportiva che in una nota sottolinea quanto segue: “Rimaniamo fermi sulla bontà del nostro operato e vogliamo continuare a sognare, insieme a tutte le famiglie, a tutti i ragazzi ed a tutti coloro che credono in questa realtà e che continuano a darci fiducia. Valuteremo con i nostri legali ogni strada da poter percorrere per far valere i nostri diritti“.
Resta dunque valida la determina del Comune di Lucca con la quale si ordinava lo sgombero della struttura il 3 agosto scorso, sulla base di presunte irregolarità edilizie. Dopo aver sospeso in un primo tempo il provvedimento, su istanza cautelare presentata appunto dai legali del Real Academy Lucca, il Tar ha poi esaminato al questione nel merito e ha respinto le richieste dell’associazione sportiva di cui è presidente Claudio Polonia.
Intanto sul caso interviene il consigliere comunale Pd Gianni Giannini. "Un primo atto della controversa questione della Real Academy di San Cassiano a Vico – scrive Giannini – si è conclusa con la sentenza del Tar regionale, favorevole alle ragioni del Comune di Lucca per la revoca della concessione. Un passaggio atteso, ma che niente aggiunge a quanto già a conoscenza, visto che lo stesso concessionario aveva già ammesso la propria posizione ed aveva avanzato richiesta di sanatoria sugli abusi contestati.
E’ probabile che, senza un atto di conciliazione fra le parti, la diatriba necessiti ancora di nuovi atti legali per arrivare a conclusione".
"Quello che a noi interessa – afferma Giannini – è principalmente la tutela di circa 120 ragazzi e delle loro famiglie, che con grande entusiasmo hanno dato credito al progetto sportivo della Real Accademy, iscrivendosi in massa nonostante il contenzioso fosse a conoscenza di tutti. Per stessa ammissione dell’assessorato allo sport, quasi tutti gli impianti cittadini hanno situazioni di non
adeguamento normativo, ed alcuni con conclamati abusi edilizi che richiederebbero altrettanto fermo
decisionismo per una loro sospensione, così come si è agito con gli impianti di S.Cassiano, e per ragioni
similari Montuolo, Farneta. Ci auguriamo un raffreddamento della controversia e una positiva soluzione".