
Capannori, rebus centrodestra. Il cerchio si stringe sul candidato ma il nome che unisce non c’è
Problemi che si sommano per il centrodestra capannorese. E quando i partiti avranno trovato la quadratura del cerchio, impresa comunque ardua, il candidato che uscirà dovrà dialogare con il gruppo civico "Capannori Cambia" che è intenzionato ad andare avanti e non accetterà richieste di passi indietro, almeno sul nome del candidato unico. Secondo i civici i partiti potranno accodarsi ma la scelta cadrà su Rontani e, magari, in caso di successo, Petrini vice sindaco.
Questa la visione dell’area moderata che rivendica il fatto di aver cercato il dialogo con le forze politiche della coalizione sin dal 2022, di non aver ricevuto risposte, nemmeno dopo l’ufficializzazione di Rontani, lo scorso 16 dicembre 2023. Insomma, come si può leggere nel comunicato a parte, per "Capannori cambia" è inaccettabile dover avallare quieti e tranquilli le altrui strategie, quelle di Lega, Foza Italia e Fratelli d’Italia. Una grossa "patata bollente", considerando che siamo a metà febbraio e il tassametro gira, parafrasando un celebre film. Il ritardo è già notevole. Nel 2019 il candidato venne presentato a marzo e i risultati non furono positivi. Tra oggi e domani si intensificheranno gli incontri. Per Capannori, però, essendo un Comune di quasi 50mila abitanti e quindi ritenuto giustamente strategico e indicativo del consenso che farà registrare, decideranno i vertici regionali dei partiti. Ognuno presenterà la sua scelta (sono circolati anche i nomi di Scannerini di Forza Italia e di Domenico Caruso per la Lega) ma poi si andrà al confronto finale e Fratelli d’Italia, come prima forza, punterà su Matteo Petrini.
Tutto ciò in una situazione assai fluida, dove non sono esclusi colpi di scena. Quindi l’ostacolo è duplice: prima all’interno dei partiti, poi nel rapporto con l’area civica. I giorni scivolano via come la sabbia all’interno della clessidra e arrivati ad un certo limite non ci sarà più il tempo di impostare la campagna elettorale. Entro il 9 maggio dovranno essere presentate le liste, tanto per ricordare una scadenza.
In questo marasma, c’è un precedente che può far sperare il centrodestra capannorese.
Nel 2009, con Giorgio del Ghingaro sindaco uscente, Lorenzo Matteucci per il PdL dell’epoca tenne testa al primo cittadino, costringendolo al ballottaggio. Vi fu anche l’alleanza con l’area moderata. Il centrodestra sfiorò il successo. Situazione riproducibile oggi?
Massimo Stefanini