Lucca è sempre più al centro dell’interesse immobiliare da parte del mercato estero. Nonostante il periodo dettato dalle restrizioni dovute alla pandemia, l’arborato cerchio risulta essere molto ambito dagli stranieri che, anche in questi giorni, hanno ripreso a frequentare il salotto cittadino. Ne parliamo con il titolare dell’agenzia immobiliare “Living in centro” Luca Sighieri che da oltre 15 anni opera nel settore della compravendita di immobili nel centro storico. "Abbiamo deciso - spiega Sighieri - di trattare esclusivamente gli immobili del centro storico, ma durante il primo lockdown ho pensato che fosse giusto riprendere il mercato fuori dalle Mura, formando uno staff dedicato: credo che la specializzazione sia essenziale, per questo ogni agente segue immobili fuori o dentro il centro".
Sighieri arriva subito al cuore del problema: la ripresa o meno del mercato immobiliare. "Dopo un primo periodo - prosegue - di assestamento post lockdown, le transazioni sono riprese con vigore e il trend si è consolidato proprio in questo anno. Il Covid ha modificato la domanda immobiliare: è molto frequente che vengano richieste pertinenze esterne o quantomeno una metratura più ampia". Secondo Sighieri, poi, "quest’ultimo aspetto è dovuto da una parte all’essere stati chiusi per settimane in casa che ha evidenziato i limiti di una piccola metratura; dall’altra allo smart working grazie a cui si è capito che avere uno spazio dedicato è importante". Dati positivi, dunque, tanto è vero che il responsabile di “Living in centro” sostiene che "la pertinenza esterna ha portato alcuni clienti a privilegiare il fuori Mura, ma negli ultimi mesi anche il centro ha ripreso a riscuotere un grande interesse". Sul versante dei mutui, Sighieri ha le idee chiare.
"Le erogazioni vengono concesse a chi ha delle garanzie solide oppure ai lavoratori a tempo indeterminato. Resta da capire come le ultime disposizioni governative influenzeranno il mercato dei mutui, grazie alle garanzie che verranno concesse ai giovani". Difforme la tipologia dell’utenza che Sighieri definisce "composta da clienti più o meno giovani e anche da stranieri". Così come anche l’aspetto legato alla recente normativa del cosiddetto bonus del 110 per cento. Per Sighieri "gli incentivi concessi sicuramente rappresentano un aspetto molto interessante, ma la forte burocrazia a essi connessa porta ad avere un’incertezza che spesso induce clienti e professionisti a optare per i più classici incentivi sulle ristrutturazioni del 50 e 65 per cento".
"Questo fenomeno - prosegue - da una parte è una vera occasione mancata e dall’altra porta alcuni proprietari a pensare di poter chiedere prezzi maggiori per immobili che necessitano di ristrutturazione. In questo modo è più difficile la vendita".
Maurizio Guccione